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Regeni, il nuovo procuratore del Cairo incontra gli investigatori italiani: l’inchiesta riparte?

14 Gennaio 2020 - 05:59 Sara Menafra
Al Sawi ha azzerato tutto l'ufficio investigativo egiziano. Per mettere a tacere chi sa o per giocarsi la partita e collaborare con l'Italia?

L’incontro di questa mattina potrebbe essere una svolta. O la pietra tombale sull’inchiesta che cerca di assicurare alla giustizia (visto che si sa già molto se non tutto) chi ha ucciso Giulio Regeni.

Oggi, 14 gennaio, e domani al Cairo gli investigatori italiani di Ros e Sco incontreranno Hamada Al Sawi, il nuovo procuratore generale egiziano. L’idea è che gli investigatori italiani presentino al nuovo team di investigatori egiziani gli elementi a carico delle cinque persone attualmente iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Roma. Il tutto prima di un vertice tra magistrati, più formale.

Perché? Il nuovo procuratore egiziano sostituisce Nabeel Sadek, il capo degli investigatori egiziani che, da un lato, ha per primo aperto a un lavoro congiunto tra Italia ed Egitto e, dall’altro, ha ignorato i depistaggi contro gli investigatori italiani. Almeno quattro, ha dichiarato il procuratore titolare del fascicolo Sergio Colaiocco lo scorso 17 dicembre, nel corso dell’audizione davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta guidata da Erasmo Palazzotto.

Il nuovo procuratore, scelto da Al Sisi in una rosa di tre diversi magistrati individuati dal “Csm” egiziano, mostrerà in queste ore le sue reali intenzioni. Accettando l’incarico, Al Sawi ha azzerato tutto il gruppo di investigatori che finora ha lavorato alle indagini sulla morte del giovane ricercatore italiano, arrestato e torturato (su questo la procura italiana sostiene di aver raggiunto un livello di certezza) mentre si trovava al Cairo per una ricerca universitaria.

L’ha fatto per eliminare dalla scena i protagonisti di un periodo imbarazzante e quindi poter rifiutare più facilmente le richieste dell’Italia o vuole provare a mostrarsi protagonista della svolta che l’Italia chiede da tempo, accettando di iscrivere al registro degli indagati i 7 uomini della sicurezza egiziana considerati responsabili del rapimento?

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