Giulio Regeni, investigatori italiani ed egiziani pronti a collaborare sulle indagini. La madre: «Ti hanno rubato la vita»
Si è tenuto a Il Cairo, tra ieri – 14 gennaio – e oggi – 15 gennaio -, un incontro tra il team di investigatori guidato dal Procuratore egiziano, Hamada Al Sawi, e la squadra di investigatori italiana. Entrambi sono impegnati sulle indagini che riguardano il sequestro, le torture e l’omicidio di Giulio Regeni.
Il Procuratore egiziano ha fatto sapere che sarà suo compito impegnarsi affinché venga fatta luce, una volta per tutte, sulla vicenda, anche dopo che i carabinieri del Ros e la polizia del Sco hanno presentato nuovi elementi di prova che hanno portato «a indirizzare le indagini su cinque persone della National Security».
Sempre oggi Paola Deffendi ha ricordato su Twitter il figlio, Giulio Regeni, ucciso in Egitto tra gennaio e febbraio del 2016.
«#Verita’egiustiziapergiulioregeni, sempre, anche oggi 15 gennaio, avresti compiuto 32 anni ma c’è chi ti ha rubato la vita!», scrive su Twitter la madre del ricercatore scomparso. «Ci sono persone – aggiunge poi sul suo profilo Fb – che non rispettano la vita degli altri…non rispettano i diritti umani…e tu lo sai molto bene, purtroppo. La mamma».
Il dossier sull’omicidio di Giulio Regeni è ancora in stallo. Proprio ieri il premier GIuseppe Conte, nella sua visita al Cairo per parlare della crisi libica ha avuto un colloquio con il presidente egiziano al-Sisi anche sull’omicidio del cittadino italiano e sul proseguimento delle indagini.
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