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Libia, l’ipotesi di altri soldati italiani a Tripoli solo con «impegno internazionale». Guerini: «In Iraq nessuna minaccia diretta per i nostri»

15 Gennaio 2020 - 10:00 Alessandro Parodi
Il ministro della Difesa pensa che l'Alleanza Atlantica «possa rappresentare la futura dimensione dell'intervento internazionale in Iraq

Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini riferendo alle commissioni di Senato e Camera ha avanzato la proposta di un cambio di guida per quanto riguarda la coalizione multinazionale in Iraq voluta e coordinata dagli Stati Uniti formatasi a seguito dell’invasione del Paese nel 2003: «Ritengo che la Nato possa rappresentare la futura dimensione dell’intervento internazionale in Iraq, andandosi a sostituire progressivamente alla coalizione, replicando il modello attuato in Afghanistan».

Guerini ha inoltre annunciato di aver «proposto una riunione straordinaria a livello politico dei membri della Coalizione internazionale più direttamente impegnati in Iraq per definire i prossimi passi, ribadendo lo scopo finale della missione, che è il contrasto a Daesh».

I recenti avvenimenti in Libia, aggiunge ancora il ministro degli, «ci impongono una riflessione su una possibile rimodulazione del nostro sforzo militare. Si potrebbe ipotizzare un intervento internazionale per dare solidità alla cornice di sicurezza, nel rispetto di un’eventuale richiesta di supporto avanzata alla comunità internazionale».

Guerini ha poi rassicurato che «nonostante l’acquisizione del controllo di Sirte da parte del Lybian national army vedano Misurata maggiormente esposta alle mire del generale Haftar, non sembrerebbero sussistere ad oggi minacce dirette nei confronti del nostro contingente in loco».

Intanto l’amministrazione Trump si è dichiarata pronta a tagliare aiuti militari per 250 milioni di dollari all’Iraq come risposta all’eventuale richiesta alle truppe Usa di lasciare il Paese. Lo riporta il Wall Street Journal citando fonti del Pentagono. I fondi in questione sono stati già approvati dal Congresso. Allo studio della Casa Bianca ci sarebbero anche altre sanzioni economi e militari verso Baghdad.

Immagine di copertina – Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini in visita alla base militare di Shamaa, nel sud del Libano, sede del comando del contingente italiano inquadrato in Unifil, 14 novembre 2019 – ANSA/ MINISTERO DELLA DIFESA 

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