Legge elettorale, il referendum non ci sarà, la Consulta: «È inammissibile». Salvini: «È una vergogna»
Non ci sarà il referendum sulla legge elettorale sostenuto dalla Lega per abrogare le norme sulla distribuzione proporzionale dei seggi e trasformare il sistema in un maggioritario puro. La Corte costituzionale lo ha dichiarato inammissibile perché «eccessivamente manipolativo».
Il quesito referendario era stato proposto da otto consigli regionali (di Veneto, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Liguria), tutti guidati dal centro-destra.
«È una vergogna, è il vecchio sistema che si difende: Pd e 5stelle sono e restano attaccati alle poltrone. Ci dispiace che non si lasci decidere il popolo: così è il ritorno alla preistoria della peggiore politica italica», ha dichiarato il segretario della Lega Matteo Salvini commentando la bocciatura del referendum in tempo reale.
La Consulta dice di no al referendum sulla legge elettorale.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 16 gennaio 2020
È una vergogna, è il vecchio sistema che si difende: Pd e M5S sono e restano attaccati alle poltrone.
Ci dispiace che non si lasci decidere il Popolo: così è il ritorno alla preistoria della peggiore politica italica.
«Seguiamo la strada del proporzionale affinché tutti i cittadini italiani siano effettivamente rappresentati in Parlamento», ha commentato Luigi Di Maio.
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