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La cittadinanza onoraria per Segre a Verona e il tentativo della destra di smarcarsi dalle accuse di razzismo

17 Gennaio 2020 - 15:06 Valerio Berra
Il Parlamento Europeo intanto ha annunciato che la senatrice a vita sarà presente in aula nel Giorno della Memoria

Unanimità: 30 voti a favore. Così il Consiglio comunale di Verona ha deciso di dare a Liliana Segre la cittadinanza onoraria. Un riconoscimento che negli ultimi mesi è stato deciso da tanti altri comuni.

Basta fare una veloce ricerca su Google per vedere che il 9 dicembre dello scorso anno la senatrice a vita aveva ricevuto la cittadinanza onoraria dal comune di Torino, o il 24 novembre a Nomi, provincia di Trento. E ancora Guglionesi, in Molise, a Barletta, in Puglia, e Civitella, in Toscana.

Celebre è stato anche il caso di Biella. Prima il consiglio comunale aveva rifiutato la proposta che voleva attribuire a Segre la cittadinanza onoraria, una scelta sostenuta dai voti della maggioranza di centrodestra.

Da qui le polemiche, e il rifiuto di Ezio Greggio di ricevere la stessa onorificenza. Qualche giorno dopo, la maggioranza ci ripensa e decide di attribuire alla senatrice la cittadnanza onoraria.

Quel pallone tirato in curva

Il caso di Verona però è un capitolo a parte. Il 3 novembre la città era stata travolta dal caso dei cori razzisti contro Mario Balotelli durante la partita Verona-Brescia. Ululati che arrivavano dagli spalti, tanto da portare l’attaccante a scagliare il pallone in curva.

Più che per il coro (che purtroppo non è una novità), del caso si era parlato per le reazioni del sindaco Federico Sboarina, eletto con i voti di Lega e Fratelli d’Italia. Invece di condannare il gesto, Sboarina si era lanciato in una strenua difesa di Verona e della tifoseria locale.

La strategia della Lega

Oltre Verona, è chiaro però che il centrodestra abbia deciso di prendere chiaramente le distanze dai movimenti neofascisti che ospitano ancora esponenti con tendenze antisemite.

Il 16 gennaio la Lega ha organizzato un convegno dal titolo Nuove forme dell’antisemitismo al quale aveva invitato proprio Liliana Segre che però ha declinato l’invito. Anche se la battaglia del Carroccio sembra incentrata soprattutto sulla difesa dello Stato di Israele, l’impressione è che cerchino di usare questo argomento, la lotta all’antisemitismo appunto, per mostrarsi come destra rispettabile che non discrimina per religione o provenienza.

Intanto dal Parlamento Europeo è stato annunciato che Liliana Segre sarà presente in aula nel Giorno della Memoria, 27 gennaio, come testimone della Shoah.

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