Insulti e sputi a 19enne: «Essere cinesi in Italia è una vergogna, il razzismo esiste ancora»
L’incubo di Valentina, 19 anni, cinese cresciuta in Italia, comincia quando sta per salire su un treno che da Mestre l’avrebbe portata a casa, a Rovigo.
Mentre aspettava al binario, alcuni ragazzini avrebbero cominciato a importunarla: «Mi hanno detto “prova a pronunciare la R, tanto non riesci, incapace”».
Lei ha provato a ignorarli ma loro non le hanno dato pace, per tutto il tempo del viaggio. «In treno, dopo che è passato il controllore, hanno iniziato ad esagerare, facendomi versi razzisti e sessisti» ha raccontato. Dopo sono passati agli insulti: «“Magna mer *a, tortatene al tuo Paese” e “Succhiamelo putta*a che tanto so che ti piace farlo”».
Un vomito d’odio che ha raggiunto l’apice quando, prima di scendere a Padova, il gruppo di ragazzini che l’avevano presa di mira «le hanno sputato addosso facendole anche il dito medio fuori dalla carrozza». «Sono avvilita soprattutto perché forse non si potrà fare nulla» ha concluso.
Non è la prima volta che Valentina deve difendersi da episodi di razzismo anche se, negli ultimi anni, sembravano essere diminuiti. «C’erano sempre dei ragazzi che per strada mi urlavano “mangiariso di merda” o addirittura “cinese” perché, come ben sappiamo, essere cinesi deve essere vergognoso. Oggi ho avuto la prova che il razzismo esiste ancora».
Dichiarazioni che Valentina ha postato su Facebook (il post adesso non è più visibile) e che ha condiviso anche in due storie su Instagram.
Foto in copertina: Ansa
Leggi anche:
- Operai ridotti come schiavi: arrestati due fratelli cinesi nel Torinese
- Cina, la verità dalla fuga di documenti. Come funzionano i “lager” per gli uiguri musulmani
- Musulmani nei lager cinesi, la condanna del calciatore Özil: «L’unica cosa che verrà ricordata è il nostro silenzio»
- Inter, la ricetta di Lukaku sul razzismo negli stadi: «Gli ignoranti vanno tenuti fuori»
- Virus Cina, nel trevigiano un consigliere di FdI definisce i cinesi “untori”