La Lazio corre con il triplettista Immobile: schiantata la Samp 5-1
La partita di Roma è in bilico fino all’inno della Serie A. Poi c’è solo la Lazio all’Olimpico e per la Sampdoria finisce male. Tre gol in 20 minuti (apre Caicedo, poi doppietta di Ciro Immobile). Nella ripresa a segno Bastos e ancora Ciro da Torre Annunziata (che calcia e segna un secondo rigore). Sono 23 in campionato per Immobile. Inutile il gol di Linetty al 70′. E così la Lazio, che deve sempre recuperare la gara contro il Verona, si porta a -3 dalla Juve e a -1 dall’Inter.
Tempi di attesa rapidi
Stavolta la Lazio, che ha costruito grossa parte del suo patrimonio di punti su finali incandescenti, decide di fare presto. Molto presto. In 20 minuti la Sampdoria del romanista Ranieri viene travolta da un macigno pesante tre gol. La Lazio straripa e sfonda argini fin troppo teneri. Il primo strattone al 7′ quando Immobile schianta nel duello fisico e sulla corsa Chabot, resiste al ritorno di Bereszynski e calcia: Audero risponde, Colley si addormenta, Caicedo è sveglissimo e fa 1-0. Quinto gol in campionato per lui. E’ solo l’aperitivo.
Immobilismo e Immobile…
La Samp è immobile, la Lazio è (anche e soprattutto) Immobile. La differenza è profonda. La squadra di Ranieri non ha Quagliarella, ma l’assenza non giustifica il fatturato offensivo vicino allo zero assoluto. Dall’altra parte, invece, impressiona la vastità di soluzioni che manda in porta l’Aquila. Lazzari è imprendibile a destra: da un suo cross (17′) nasce il rigore che Immobile trasforma. Altri tre minuti e Ciro il Magnifico, su imbeccata centrale di Acerbi (il solito playmaker aggiunto), fa sfigurare di nuovo in marcatura Chabot e deposita alle spalle di Audero, che festeggia male il suo 23esimo compleanno. E’ la breve cronistoria del lunghissimo dominio biancazzurro. Che sarà replicato nella ripresa.
I ricambi funzionano
La Lazio è incentrata su Immobile, ma spalma qualità e coralità su tutto l’organico. La crescita di Patric e Jony, oggi schierati al posto degli assenti Luiz Felipe e Lulic, offre garanzie, e anche chi si alza dalla panchina porta il suo mattoncino in un meccanismo perfetto. Il gol di Bastos (55′, dopo essere subentrato a Radu), su assist di Leiva, è la cartina di tornasole di come la squadra di Inzaghi non sia mai sazia (e di come la Samp sia troppo dormiente sui palloni vaganti).
Al 65′, a proposito di ingordi, Immobile va ancora dal dischetto (mani di Colley su diagonale di Luis Alberto): Audero intuisce di nuovo, ma è ancora gol, sono 23 in campionato per Immobile (che poi si divora il quarto gol personale davanti ad Audero). Si sente forte l’odore di record per lui.
La Samp è tramortita, il gol di Linetty a 20 dalla fine e l’espulsione di Chabot (giornata da incubo) per fallo da ultimo uomo (73′) sono pura statistica. Martedì, intanto, torna la Coppa Italia: per la Lazio gara secca dei quarti di finale a Napoli. Col morale a mille e il napoletano Immobile reiterato pericolo pubblico.
Foto di copertina Ansa