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Basilicata, tifosi investiti. Oltre a un morto c’è anche un ferito grave. Tre uomini sono stati fermati

19 Gennaio 2020 - 19:00 Redazione
«Sono sconcertato, il calcio non può essere preso come pretesto per compiere atti di violenza, sia dentro che fuori gli stadi», queste le parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina

Un uomo di 33 anni, tifoso della Vultur Rionero (Eccellenza lucana), è morto oggi investito da un’auto sulla quale viaggiavano tre tifosi del Melfi (ora interrogati in Questura), nei pressi della stazione di Vaglio di Basilicata, a Potenza. La polizia ha rintracciato e fermato l’automobile, una Fiat Punto, che avrebbe investito i tifosi della Vultur Rionero, provocando la morte di uno di essi e il ferimento grave di un altro, ora ricoverato all’ospedale San Carlo di Potenza. Il giovane è stato sottoposto a un intervento chirurgico a causa della gravità delle fratture riportate a braccio, avambraccio e gamba. Gli operatori sanitari del 118 hanno trasportato in ospedale anche altri due feriti in “codice giallo”. Secondo quanto si è appreso, sono stati dimessi poco dopo l’arrivo in ospedale e sono stati poi ascoltati dagli agenti della Questura di Potenza. Intanto sono scattate le indagini per stabilire le circostanze che hanno portato all’incidente e alla morte del tifoso, probabilmente frutto della rivalità tra le due tifoserie.

Cosa è successo

I tifosi della Vultur Rionero erano diretti a Brienza (Potenza), quelli del Melfi a Tolve (Potenza) per seguire le loro squadre. Secondo le prime notizie, l’investimento mortale è avvenuto mentre i tifosi del Rionero erano fermi nei pressi della stazione ferroviaria di Vaglio di Basilicata per aspettare altri sostenitori vulturini. All’arrivo dei tifosi del Melfi è avvenuto l’investimento, non si sa ancora se accidentale o voluto. La polizia sta indagando per chiarire se tra le due tifoserie vi siano stati scontri già prima dell’investimento, in un’area di servizio della strada statale 658 Potenza-Melfi.

Le reazioni

«Sono sconcertato, il mio primo pensiero va ai familiari del ragazzo deceduto. Aspettiamo che venga chiarita la dinamica dei fatti. Di certo il calcio non può essere preso come pretesto per compiere atti di violenza, sia dentro che fuori gli stadi», queste le parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina. «È una giornata di lutto per tutta la comunità del Vulture» ha scritto su Facebook il sindaco di Melfi, Livio Valvano. «Sono profondamente addolorato per le notizie che mi giungono e che parlano di scontri tra tifoserie. Mi chiedo: tifoserie di cosa? Atti di violenza e un giovane deceduto non parlano di sport. Un giovane lucano, del Vulture, ha perso la vita e un altro gravemente ferito sono per me fonte di grande dolore».

«Ci facciamo del male da soli usando violenza tra noi, tra fratelli che avrebbero dovuto passare ore di svago, di gioia, in pace. È inaccettabile e intollerabile, non c’è giustificazione per chi si è reso responsabile di questa tragedia» ha aggiunto. «Rabbia e angoscia sono i sentimenti che ho provato appena appresa la tragica notizia. È inaudito e incomprensibile che possano accadere fatti del genere. Si tratta di un episodio gravissimo che lascerà il segno nella storia del calcio regionale. Sono distrutto» ha detto il presidente del Comitato regionale della Basilicata della Lnd (Lega nazionale dilettanti), Piero Rinaldi. «Doveva essere un pomeriggio di sport, di svago è diventato, purtroppo – ha dichiarato – un tragico giorno di lutto che non dimenticherò mai». «Una domenica di sport e di festa è stata distrutta dalla follia di un gruppo di facinorosi. Violenti che sotto il manto della tifoseria si lasciamo andare ad atti di violenza che sono delinquenziali» ha scritto, in una nota, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. «Questi delinquenti – ha concluso – la dovranno pagare cara».

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