Blue Monday, una bufala nata per soldi tra marketing e pseudoscienza
Non è la prima volta che sentiamo parlare del Blue Monday, il terzo lunedì del mese di gennaio – quando sono ormai concluse le feste – considerato come il giorno più triste dell’anno. La bufala nasce in Inghilterra dove la compagnia viaggi Sky Travel dirama un comunicato stampa in cui riporta una formula ideata dallo psicologo Cliff Arnall dell’Università di Cardiff per sostenere scientificamente l’esistenza di tale giornata:
Il comunicato stampa, diffuso nel 2005, ricco di particolari da renderlo credibile ai meno attenti, venne preso sul serio da qualcuno tanto da dover scomodare la stampa negli anni successivi e i siti antibufala fino ad oggi, tutto per una campagna di marketing da parte di Sky Travel per vendere pacchetti viaggio creati per l’occasione.
In un articolo del The Guardian del 2006 a firma Ben Goldacre, medico e divulgatore scientifico britannico, si racconta che l’agenzia Porter Novelli stava cercando un docente che si prendesse la paternità della formula e che solo Arnall accettò. Tra le altre cose, Arnall non era nemmeno un docente ordinario dell’Università di Cardiff, ma un tutor part-time. L’Università, per difendere la propria immagine di fronte alla diffusione della formula pseudoscientifica, prese le distanze da Arnall e da qualunque collegamento al Blue Monday.
Per qualcuno sarà una cosa da poco, ma lo stesso Ben Goldacre torna a parlare del fenomeno nel 2009 per evidenziare come veniva usata:
Most alarmingly, last year it was used by the Samaritans, and this year by the Mental Health Foundation. These people, apparently, think it’s okay to use bullshit to promote awareness of mental health issues.
In un articolo del The Telegraph pubblicato nel 2008 si torna a parlare di Arnal, ma questa volta per una formula diversa per dimostrare un’altra giornata: quella più felice dell’anno. Questa volta a commissionare il lavoro è stata la Walls Ice Cream.