Caso Gregoretti, spunta il sito per aderire a un giorno di digiuno in difesa di Salvini
In contemporanea al voto della giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato, che ha dato il via libera al voto in aula per Matteo Salvini sul caso Gregoretti, è stato lanciato il sito digiunopersalvini.it: l’iniziativa, in sostegno del leader della Lega, propone un giorno di digiuno per manifestare solidarietà nei confronti dell’ex ministro dell’Interno e lancia l’hashtag #digiunopersalvini.
«Matteo Salvini a processo, rischia la galera per aver difeso la patria» si legge sulla home del sito. Mezz’ora dopo il voto della Giunta, alle 19 del 20 gennaio, erano circa trecento i cittadini che avevano aderito e di cui sul sito web si può leggere nome, città di provenienza e orario dell’iscrizione.
Molti i nomi evidentemente di fantasia utilizzati per l’iscrizione, che però sono stati cancellati dopo pochi minuti dalla piattaforma: tra gli altri si legge «GILGAMESH EIYUU», «BUONSENSOITALIANO», «NDRANGHETA», un esteso «AIUTO SONO LA DIGNITÀ DEL CAPITANO MI TENGONO PRIGIONIERA AIUTATEMI VI PREGO AIUTO AIUTO X» e «LE MIE PRIGIONI», con palese riferimento alle parole del leader del Carroccio che oggi si era paragonata a Silvio Pellico. Non mancano i riferimenti a 49 milioni di euro di fondi pubblici che il Carroccio è stato condannato a restituire.
Il voto in Giunta si è risolto con un disco verde al processo, ma è arrivato senza la partecipazione della maggioranza alla votazione. È stata respinta la proposta del presidente Gasparri di negare la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno.
«Digiuno anche io, vorrà dire che stasera faccio una cena sostanziosa e domani eviterò tortellini, cappelletti e lasagne. Per un giorno» ha detto Matteo Salvini, spiegando che parteciperà all’iniziativa lanciata dalla Lega in sua solidarietà dopo il voto sul caso Gregoretti. «Non mi fa male, perché in questi giorni in Emilia-Romagna penso di aver preso due chiletti», ha detto.
Contro la proposta hanno votato i 5 senatori della Lega (come chiesto dallo stesso Salvini), a favore i 4 di FI e Alberto Balboni di FdI. In caso di pareggio, il regolamento del Senato fa prevalere i “no”. L’Aula dovrà esprimersi il prossimo 14 febbraio.
Il commento di Salvini non si è fatto attendere. Nel corso di un comizio a San Giovanni in Persiceto, riferendosi al fatto che la maggioranza non si è presentata nella Giunta per le autorizzazioni, il leader della Lega ha tuonato: «Quelli del Pd non hanno neanche la faccia di difendere la loro idea. Vogliono mandarmi a processo e decidere dove, come e quando». Ma gli esponenti del Pd, ha aggiunto «sanno che domenica si vota in Emilia-Romagna…».
Leggi anche:
- Caso Gregoretti, l’attacco di Di Maio: «Salvini è passato dal sovranismo al vittimismo» – Il video
- La pantomima della Gregoretti: oggi in giunta la Lega dirà sì al processo a Salvini e la maggioranza non si presenterà
- Caso Gregoretti, Mattia Santori: «Voterei tutta la vita per il processo a Salvini»
- Continua il digiuno di massa per il caso Gregoretti. Salvini: «Quasi 5mila italiani digiunano con me»