Gorizia, migrante morto al Cpr dopo una rissa. Testimoni al radicale Magi: «Colpito ripetutamente da diversi agenti»
«È stato colpito ripetutamente da diversi agenti che tentavano di immobilizzato e separarlo dall’altro uomo col quale si stava picchiando». È quanto alcuni ospiti del CPR di Gradisca, in provincia di Gorizia, hanno riferito al deputato di +Europa Riccardo Magi che ha riportato tutte le testimonianze raccolte nel corso della sua ispezione al Cpr alla Procura di Gorizia, comprese quelle dei compagni di stanza dell’uomo,un migrante georgiano, e che hanno trascorso con lui la notte prima che morisse.
Il migrante, di 38 anni, dopo due giorni di carcere, è infatti poi ritornato nella struttura dove è deceduto. A raccontare dei colpi inferti al georgiano sarebbero stati testimoni che avevano assistito alla rissa e all’intervento degli agenti per sedarla. Sulla morte del migrante la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio volontario a carico di ignoti.
La Procura di Gorizia intanto quest’oggi ha aperto un fascicolo per il reato di omicidio volontario contro ignoti in merito alla morte dello stesso cittadino georgiano Vakhtang Enukidze, detenuto al Cpr di Gradisca e deceduto sabato nell’ ospedale isontino. A riportarlo è il quotidiano Il Piccolo precisando che lo straniero si era sentito male al Cpr e che l’ inchiesta, coordinata dal pm Paolo Ancora, è svolta dalla Squadra mobile.
Sul corpo della vittima, che avrebbe avuto 38 e non 20 anni come detto in precedenza, dovrebbe essere compiuta l’autopsia per stabilire l’esatta causa della morte, Enukidze infatti sarebbe stato coinvolto in una rissa. Gli investigatori, scrive Il Piccolo, starebbero visionando le immagini delle numerose telecamere che sorvegliano l’interno e l’esterno della struttura.
Critica l’associazione No Cpr e no frontiere Fvg, secondo cui Vakhtang Enukidze sarebbe stato picchiato dalle guardie, martedì, intervenute dopo una rissa tra la vittima e un compagno di stanza, ricostruisce Il Piccolo.
Il migrante, che avrebbe anche compiuto atti di autolesionismo, è stato poi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e portato in carcere dove è stato sottoposto a processo per direttissima e dove è rimasto due giorni. Riportato poi al Cpr, sabato mattina si è sentito male e poi è morto in ospedale, dove era stato trasferito in ambulanza.
Immagine di copertina – Facebook Riccardo Magi
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