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La protesta del grillino Ciampolillo: «Sospendo i pagamenti al Movimento, finché non vengo ascoltato»

20 Gennaio 2020 - 21:43 Alessandro Parodi
Il senatore pugliese all'attacco sulle posizioni del Movimento a propositi di TAP, Xylella, Ilva, cannabis e F35

Il senatore del M5S Alfonso Ciampolillo non ci sta. Parallelamente al lavoro dei provibiri del movimento che stanno per esprimersi sulle mancate restituzioni della quota dello stipendio da parlamentare dovuta secondo lo statuto pentastellato, Ciampolillo lancia la sua provocazione con una lettera con una lettera aperta intitolata Salviamo insieme il Movimento.

«Cari amici – scrive Ciampolillo – Vi scrivo per informarvi di aver sospeso i pagamenti dal mese di ottobre 2018 (quelli di luglio, agosto e settembre 2018, sebbene non risultanti dal sito, sono stati regolarmente corrisposti). Tale sospensione è stata da me effettuata quale forma di protesta interna. Tutte le battaglie per cui il M5S ha chiesto il voto in Puglia sono state abbandonate dai governi Conte 1 e Conte 2 e, ancor di più, dai rappresentanti del Movimento nazionale e regionale: TAP, Xylella, Ilva, ripubblicizzazione Acquedotto Pugliese».

Nella missiva indirizzata ai probiviri del Movimento 5 Stelle (che tra domani e dopodomani affronteranno il dossier “morosi”) il senatore ricorda «Come sapete, per la seconda legislatura – scrive Ciampolillo – sono stato il più suffragato tra gli iscritti e il capolista nella circoscrizione Puglia Nord del Senato. A livello nazionale sono state ignorate tutte le mie richieste su cannabis terapeutica e cannabis light. Sono state regalate alle reti nazionali tutte le frequenze televisive in precedenza riservate alle emittenti locali. Meglio non parlare poi degli F35».

«Luigi (Di Maio, ndr) – spiega ancora – è a conoscenza della mia posizione e in due incontri mi ha promesso di rivedere insieme queste questioni ed in particolare l’avvio della commissione di inchiesta Xylella. Resto tuttora in attesa». Sottolineando la fedeltà al Movimento («è la mia vita»), il senatore assicura di essere «intenzionato a pagare le quote di mia spettanza ma solo dopo aver chiarito preliminarmente queste questioni. Per questo – ricorda – ho chiesto e chiedo di essere sentito. Credo, almeno questo, di essermelo meritato», conclude.

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