Stop al fumo a Milano, Sala rilancia: sarà vietato anche a San Siro
Non solo niente fumo alle fermate dei bus, ma nemmeno allo stadio: il sindaco di Milano Giuseppe Sala va avanti nella sua battaglia per una città smoke-free. L’obiettivo è di arrivare entro dieci anni a una Milano libera dal fumo di sigaretta all’aperto, nei luoghi pubblici, ma con dei passaggi intermedi che porteranno il divieto, «in tempi non lunghissimi», appunto alle fermate di tram e autobus, lungo le code per accedere ai servizi comunali o ai musei, e – ha sottolineato oggi Sala – anche allo stadio, in occasione delle partire di calcio. Il divieto di fumare sigarette allo stadio che potrebbe arrivare in tempi brevi.
«Personalmente penso che si debba arrivare in un periodo non lunghissimo allo stadio smoke-free, questa è la mia opinione. – ha spiegato il primo cittadino -. Se sono alla fermata del bus o se sono allo stadio non ho la libertà di spostarmi» se il fumo mi dà fastidio, «quindi da questo punto di vista» il divieto «è una restituzione di diritti a coloro a cui il fumo come minimo dà fastidio, probabilmente fa anche male, e non hanno possibilità di evitarlo».
Solo pochi giorni fa il sindaco aveva annunciato l’obiettivo 2030 per avere una Milano senza fumo di sigaretta all’aperto, una misura prevista dal Regolamento Aria-Clima, il documento che indicherà la visione ambientale della città da qui al 2030 per migliorare la qualità dell’aria, che dovrebbe essere approvato entro marzo dal Consiglio comunale. Ma secondo il primo cittadino se la visione globale è al 2030 in alcuni casi «bisogna agire subito».
«Sono questioni su cui, al di là delle mie opinioni, è importante coinvolgere la giunta e il consiglio comunale, – ha infatti precisato Sala -. Bisogna prendere il 2030 come visione ed è giusto che la politica ce l’abbia, ma è ovvio che non possiamo parlare del 2030 e non fare qualcosa subito. Le nostre strade sono piene di mozziconi».
Sala questa mattina ha incontrato a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, con cui ha parlato anche del divieto al fumo. «Tutto ciò che serve come micro -tassello per migliorare la qualità dell’aria è sempre utile – ha commentato il ministro -. Nessuno ha la bacchetta magica e nessuna misura da sola risolve, ma tutte insieme possono affrontare e risolvere il problema».
Il divieto di fumare nei luoghi pubblici all’aperto trova d’accordo anche il governatore lombardo, Attilio Fontana, che ha spiegato di essere «favorevole in assoluto al divieto di fumo, perché è una sciagura dal punto di vista personale e produce danni incredibili». Ma se si parla di inquinamento dell’aria «credo ci si debba concentrare su quelle che sono le conseguenze che derivano dai riscaldamenti».
Una posizione condivisa dall’assessore all’Ambiente di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, che ha sottolineato come nelle emissioni «la percentuale che deriva dal fumo di sigaretta è dell’1,9%» quindi «tutto serve ma forse è importante concentrarsi sul 42% di emissioni che derivano dal riscaldamento civile».