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Insigne spinge il Napoli in semifinale di Coppa Italia, Immobile sbaglia un rigore: partita folle

21 Gennaio 2020 - 22:42 Daniele Miceli
Decide un gol-lampo del 24 azzurro. 4 pali, due espulsi e proteste laziali

Un gol di Insigne dopo scarso un minuto di gioco permette al Napoli di battere la Lazio (1-0) e raggiungere la semifinale di Coppa Italia. Al San Paolo decide il capitano degli azzurri in una gara che nel primo tempo offre di tutto: gol, rigore sbagliato da Immobile e due ‘rossi’. Con la Lazio furibonda con l’arbitro Massa per l’espulsione di Leiva. La ripresa non è da meno. Palo di Milik e, al minuto 84, prima traversa di Immobile, poi di Mario Rui. Finita? No, all’88’ palo del laziale Lazzari. Una partita pazza. Il Napoli se la prende.

Di tutto, di più

Le tensioni (soprattutto azzurre) della vigilia sono bazzecole rispetto alla bufera che si scatena nei primi 20 minuti del San Paolo, teatro del ‘di tutto, di più’. Anche del primo gol su azione ‘interno’ di Insigne dopo poco più di un minuto, e quasi un anno di astinenza. Luiz Felipe gli cede il sinistro (ci sta), ma l’errore grosso della Lazio sta nel non coprire adeguatamente col raddoppio il lato debole: il ’24’ del Napoli torna sul destro e fa 1-0.

E’ la prima scarica di adrenalina su un match che ne ha in quantità da primatista di export mondiale. Anche materiale impensabile, tipo l’errore dal dischetto del superbomber Immobile che al 10′, dopo che Hysaj aveva steso Caicedo, scivola al momento di calciare. Il Napoli ha il demerito di abbassarsi troppo, la Lazio, che non ha Luis Alberto, quello di avviare poche soluzioni centrali e di attrezzare col dosatore la corsa di Lazzari (su uno dei suoi rari cross Immobile spedisce di testa a lato).

Foto Ansa

Ma sono quisquilie rispetto ai 5′ che animano il San Paolo tra 19 e 24′. Prima il secondo giallo a Hysaj (il Napoli aveva chiesto un rigore per mani, ma attaccate al corpo, di Acerbi), poi il doppio cartellino sventolato in rapida successione a Lucas Leiva per un fallo che tale non sembra essere e successiva, eccessiva protesta. La Lazio è furibonda, ma dispensa pochissima dell’abituale concretezza. E così, con ritmi leggermente meno folli, si arriva all’intervallo. Che è qualcosa di molto simile a un paio di autopompe scaricate sul rogo degli animi roventi. Con Luis Alberto, che da casa, scrive di ‘compensazione’.

La ripresa

Su un campo che fa pattinare più di un protagonista, il Napoli si poggia sul solidissimo Demme (ottima gestione) e su un Insigne finalmente trascinatore, ma quando la benzina comincia a scarseggiare la Lazio prende campo. Inzaghi inserisce Correa per Caicedo e avanza sulla linea di Immobile Milinkovic-Savic. Gli ospiti guadagnano qualcosa in termini di fluidità, ma Ospina inizialmente non deve faticare, mentre il collega Strakosha è goffo su un colpo di testa di Milik. Il polacco colpisce il palo (70′).

E’ il primo dei 4 legni totali di un finale accesissimo. Anche qualcosa in più. In un minuto le traverse di Immobile e Mario Rui, con due splendide conclusioni a 100 metri di distanza l’una dall’altra. Poi il palo di Lazzari all’88 su schema d’angolo. Il Napoli resiste fino alla fine e beve un po’ di entusiasmo dopo troppi calici amari

Foto di copertina Ansa

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