A Sassari multe ai pedoni incollati al telefono. Calano del 22% gli incidenti stradali
Niente più distrazioni al cellulare mentre si attraversa la strada a piedi. In passato erano stati soprannominati “smombie“, incrocio tra la parola “smartphone” e la parola “zombie“. Si tratta di tutti quei pedoni che, pur di non staccare gli occhi dalle notifiche e pur di continuare a scrollare compulsivamente per non perdersi neanche un aggiornamento, rimangono imbambolati davanti allo schermo del telefono mentre stanno attraversando la strada, esponendo loro stessi e gli automobilisti al rischio di gravi incidenti.
Lo scorso anno, nella provincia di Bolzano, qualcuno aveva avuto l’idea di piazzare cuscinetti fucsia attorno a cartelli stradali e pali della luce per proteggere chi cammina con la testa piantata sul cellulare. E così, in qualche città di Italia, si sta pensando ad alcune sanzioni: a Sassari – in Sardegna -, ad esempio, come riporta La Nuova Sardegna, già dal 2018 gli “smombie” sono sanzionati con multe che vanno dai 26 ai 102 euro. Una misura efficace se si pensa che si sono ridotti del 22% gli incidenti che vedono coinvolti dei pedoni.
«Nel 2018 abbiamo fatto 150 contravvenzioni, 134 nel 2019. Il nostro obiettivo non è sanzionare ma educare: per questo riteniamo che, più delle multe, sia importante la campagna nelle scuole: del resto i bambini sono naturalmente dalla nostra parte e spesso ci raccontano dei genitori che parlano al telefono mentre li accompagnano a scuola», spiega il capo della polizia municipale di Sassari Gianni Serra.
Nei due anni a seguire, la città sarda, ha incrementato l’uso di campagne di sensibilizzazione attraverso cortometraggi, informazione nelle scuole e nelle piazze. Una campagna così ben pensata che Sassari sarà oggetto di un documentario sull’emittente d’oltralpe France2 e dei quotidiani spagnoli, territori in cui si sta studiando una normativa per debellare il fenomeno “smombie“.
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