In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
POLITICACampaniaMattia SantoriNapoliSardineScampia

Sardine, l’incontro nazionale si terrà a Scampia. Santori: «È stata demonizzata ingiustamente»

23 Gennaio 2020 - 13:47 Redazione
«Scampia è uno dei quartieri più giovani, uno dei tanti luoghi che hanno vissuto una demonizzazione mediatica che non riflette appieno la realtà»

Si terrà a Scampia, a Napoli, il prossimo 14 e 15 marzo, l’incontro nazionale delle Sardine. Sarà un confronto tra le varie anime e i territori, ovvero un “congresso” per delineare il futuro del movimento e per definire una linea comune in vista delle elezioni in altre sei regioni. Si discuterà anche della “struttura” del movimento, finora rimasta liquida, e di quale azione “politica” assumere, quindi ad esempio se “sposare” temi precisi (sulla scia della richiesta di abolire i decreti sicurezza) oppure rimanere slegati da questioni specifiche.

«Scampia è uno dei quartieri più giovani, uno dei tanti luoghi che hanno vissuto una demonizzazione mediatica che non riflette appieno la realtà», ha detto il leader delle Sardine Mattia Santori spiegando perché è stata scelta l’area di Napoli per ospitare l’incontro nazionale del movimento. Santori, in un’intervista a Qn, parla anche del terremoto nel M5s, con le dimissioni di Luigi Di Maio: «Credo che l’implosione ci fosse già stata, perché i 5 stelle hanno mostrato totale impasse nella presentazione dei candidati delle Regionali. Li abbiamo visti in una barca senza rotta. Cambiare può essere un’idea, ma temo che sia troppo tardi».

Ora «i delusi sono difficili da convincere. È più facile risvegliare i pigri, e noi questo abbiamo fatto: abbiamo dato una scossa allo snobismo di sinistra e di centro e all’antipolitica». Un governo «che guarda anche a sinistra non può rimandare sempre lo ius soli e non può non toccare il decreto sicurezza di Salvini. Tutti, comunque, si muovono per strategia. Il Pd ha scelto l’Aventino perché non vuole che si voti ora per la Gregoretti, Salvini lasciò il governo per non fare una finanziaria difficile…».

Nelle regionali in Emilia-Romagna, «se Bonaccini perdesse, sarebbe tutto più difficile. Se vincesse, noi saremmo il vero elemento nuovo del voto e qualcosa bisognerà costruire…». Per il leader del movimento delle Sardine «noi siamo stati la risposta alla scelta di nazionalizzare il voto in Emilia Romagna. A livello locale la sfida è Bonaccini contro Borgonzoni, a livello nazionale il match è Salvini contro Sardine».

Nell’incontro con il premier Conte, che non è stato ancora fissato, «gli chiederemo di capire come si può rendere meno vergognoso il decreto sicurezza. E poi bisogna intervenire sulla democrazia digitale, ossia fare in modo che i social network amplifichino i messaggi della buona politica e non quelli della politica da bar». Intanto oggi, 23 gennaio, sarà sfida “a distanza” in piazza a Bibbiano tra le Sardine e il leader della Lega. Sabato, invece, il movimento sarà al Papeete Beach, il luogo scelto l’estate scorsa, per le vacanze, dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Leggi anche:

Articoli di POLITICA più letti