In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
CULTURA & SPETTACOLOIntervisteLibriSuoni e VisioniVideo

«L’influenza del blu» di Giulio Ravizza e l’importanza delle scelte nella definizione dell’essere (e sentirsi) umani – L’intervista

24 Gennaio 2020 - 13:59 Maria Pia Mazza
«Preferiresti abitare in un mondo di pace e serenità dove devi rinunciare a te stesso, oppure accettare pienamente chi sei ma vivere nell'inimmaginabile violenza di un pianeta morente?»

James Hillman, psicanalista, filosofo e saggista statunitense, considerava il blu «una via di mezzo tra la nera disperazione e il bianco della speranza e in qualsiasi caso un colore che evoca uno stato di riflessione e distacco». 

Perché il blu, a pensarci bene, è anche il colore più raro in natura, se si escludono il cielo e il mare. Il blu è pressoché sempre stato associato a entità ultraterrene o comunque non tangibili: dalla volta celeste, all’oscurità dell’oltretomba, dalla dimensione spirituale ed emotiva, alla preziosità o nobiltà del suo uso nel quotidiano. 

Ed è proprio questo colore a essere protagonista de L’influenza del blu, il primo romanzo di Giulio Ravizza, direttore marketing di Facebook , Instagram e Whatsapp Italia, ed ex di Amazon, eBay e Twitter.

Qualcuno potrebbe pensare che il blu di Ravizza sia un elemento metaforico per alludere al mondo digitale, ma così non è. Infatti il romanzo non ha nulla a che vedere con il lavoro di pubblicitario che svolge quotidianamente, quanto più al vissuto e alle passioni dell’autore. 

Un libro nato dall’esperienza in Turchia di Ravizza, che nel corso della sua vita, prima di approdare nel mondo del marketing delle tech company, ha perfezionato i suoi studi alla Bocconi, ad Harvard, all’Università di Pechino e alla Koç Üniversitesi di Istanbul. Ed è proprio sullo sfondo dello stretto del Bosforo che si sviluppa il romanzo.

L’influenza del blu: genere e trama

L’influenza del blu è un romanzo che si pone a metà tra il genere distopico e il romanzo di formazione, ma non è in toto né l’uno né l’altro, e pertanto non è possibile categorizzarlo. Una narrazione che procede attraverso l’uso, mai a sproposito, del cliffhanger, tra salti di ambientazione e tempi alternati a digressioni di profonda introspezione dei protagonisti. 

Il tempo dell’azione contro il tempo della riflessione, atto e potenza – aristotelicamente parlando -, ma pur sempre incentrato sulle scelte. Un libro in cui si susseguono scelte continue, piccole o grandi che siano, che tessono la trama del racconto, ma che scivolano rapide senza che si possa esprimere un giudizio. 

Da un lato il mondo reale, con i suoi pro e contro, dall’altro un mondo quasi arcadico, ma privo di anima, in cui le scelte dei protagonisti vengono deputate agli Intellegit, dispositivi che ricordano vagamente gli assistenti vocali presenti sui vari dispositivi tech attualmente in commercio, e che progressivamente instillano il dubbio nelle menti dei protagonisti, conducendoli infine a compiere scelte financo ritenute impossibili sino a poco prima.  

Ma io chi sono veramente? Non so perché venni al mondo, né cosa sia il mondo, né chi sia io stesso. E anche se in questi giorni ho contemplato ciò che l’umanità ignora, mi riscopro ogni attimo d’una ignoranza sempre più spaventosa.

Non so cosa sia il mio corpo, non comprendo i miei sensi, non conosco la mia anima; e questa stessa parte di me che elabora questi pensieri, e che medita su tutto e su se stessa, naviga smarrita in un oceano di confusione.

Penso che il Bosforo sia bello? Sì, lo trovo prodigioso. Penso che il Bosforo sia brutto? Sì, lo trovo orrendo. Mi piace? Mi ubriaca. Ne voglio ancora? Non lo so. 

Un breve assaggio della trama. In un futuro non troppo lontano nel mondo viene bandito per sempre il colore blu, eliminato dopo un’incredibile scoperta: è la causa dell’infelicità. I cieli e i mari vengono tinti di altri colori e ogni oggetto di colore blu distrutto. Ma se con il colore blu l’umanità avesse perso anche qualcos’altro? 

Il misterioso suicidio di Leone Ippoliti mette Mehmet, il protagonista, sulle tracce del colore ormai creduto scomparso. E, inconsapevolmente, di ciò che ci rende veramente umani. La scoperta lo porrà di fronte a una scelta difficilissima, che potrebbe cambiare il futuro di tutti. Sullo sfondo di una Costantinopoli futuribile Mehmet sarà chiamato a un temibile duello finale con se stesso.

BOOKABOOK | La copertina de L’influenza del blu di Giulio Ravizza.
Disponibile in libreria dal 23 gennaio 2020

Intervista a Giulio Ravizza

Che cos’è L’influenza del blu?

«L’influenza del blu è un romanzo non di genere che parla di un mondo futuro in cui, per una qualche ragione il blu non c’è più. I cieli sono rossi, i mari sono verdi, nessuno ha gli occhi celesti , e si svolge con quella prima generazione che non l’ha mai visto: sanno che i loro genitori hanno vissuto con un colore in più di cui loro però non hanno mai avuto traccia».  

Un libro con protagonista un colore. Come mai questa scelta? 

«Quando ho cominciato a scrivere L’influenza del blu volevo scrivere un romanzo selvaggiamente nuovo, molto diverso da qualsiasi romanzo avessi già letto, o film avessi già visto. Mi interessava l’idea di scrivere un romanzo in cui il protagonista fosse il blu, un protagonista molto difficile da caratterizzare. È molto difficile empatizzare col blu, per esempio». 

E perché il blu? E cosa rappresenta?

«Il blu è una metafora, è uno strumento per parlare di qualcosa che piace – come a noi magari piacciono due occhi celesti, un bel mare, un bel cielo mattutino -, ma anche qualcosa che spesso è associato alla melanconia».

«Pensiamo al periodo blu di Picasso, al blues, al “Feeling blue” che è quello che gli americani usano per far capire di “sentirsi tristi”, al blu che era il colore per raccontare l’oltretomba, la vita dopo la morte, certamente non il più rassicurante dei periodi». 

«Il blu ha questa meravigliosa ambivalenza di qualcosa che ci piace, da cui siamo attratti, ma anche che ci può far star male. Questo è infatti un libro che parla di scelte complesse. Kierkegaard diceva “Essere significa poter scegliere”. E infatti, come si legge all’inizio di questo libro, è un romanzo dedicato proprio a chi nel percorso della propria vita deve fare scelte difficili». 

Dove e quando è ambientato?

«L’influenza del blu è ambientato a Istanbul, in un futuro con un gusto molto passato, infatti Istanbul viene chiamata Costantinopoli, ed è anche una città in qualche modo in rovina. Questo per creare un’ambientazione in cui in realtà l’unico tempo che conta è quello del lettore, il suo tempo interiore. I linguaggi che vengono usati per descrivere la storia e i personaggi sono, in realtà, linguaggi molto operistici». 

Questo romanzo è stato pubblicato con una casa editrice che opera in modo diverso e innovativo rispetto alle altre. 

«Sì, L’influenza del blu ha una nascita un po’ particolare. Ho deciso di pubblicarlo con la casa editrice Bookabook, che fa una prima selezione dei manoscritti che riceve, e poi li sottopone al giudizio del pubblico». 

«Con un meccanismo simile a quello del crowdfunding, o di Kickstarter per le aziende, pubblica romanzi che ricevono un minimo di preordini da parte di investitori iniziali, ossia di persone che hanno potuto leggerne un estratto». 

Ma c’è anche un’altra particolarità.

«Sì, questo è il primo romanzo, non solo in Italia, ma anche al mondo, che viene lanciato con un filtro Instagram. Gli utenti che andranno sulla pagina di Bookabook, una volta selezionando il filtro Instagram, potranno essere catapultati in una scena di questo romanzo, e quindi vivere un po’ nei panni del protagonista».

Una parte del ricavato del romanzo andrà ad Emergency. Come mai questa scelta?

«Io credo che un autore non debba scrivere per denaro e per questo una parte del ricavato di questo romanzo andrà a Emergency, non solo per l’amicizia e la vicinanza con Gino Strada».

«Se si scrive in maniera totalmente distaccata da un discorso economico si può essere totalmente liberi dai gusti del pubblico e anche, in un certo senso, da quello degli editori. E solo così è possibile osare e cercare di fare qualcosa che non sia la brutta copia di qualcos’altro “perché ha venduto”, ma che sia veramente, profondamente nuovo e diverso».

OPEN | In copertina Giulio Ravizza e il suo primo libro L’Influenza del blu, edito da Bookabook e disponibile in libreria dal 23 gennaio 2020.
Video e montaggio: Vincenzo Monaco

Leggi anche:

Articoli di CULTURA & SPETTACOLO più letti