Coronavirus, cordone sanitario per 56 milioni di persone. Morti due medici che curavano i pazienti infetti
È stato contagiato dal coronavirus mentre lavorava nell’Hubei Xinhua Hospital di Wuhan. Così ha perso la vita un medico di 62 anni, Liang Wudong, al lavoro sull’emergenza sanitaria nell’epicentro da cui si è diffuso il virus. A diffondere la notizia, sono i media locali.
Secondo quanto riferito dai media locali anche un altro medico impegnato nella gestione e nella cura dell’epidemia, il 51enne Jiang Jijun, esperto di malattie infettive, è morto di infarto causato da affaticamento e debilitazione.
Another doctor lost in the fight against #nCoV2019 – Jiang Jijun, a 51yo veteran infectious disease doctor, died of sudden heart arrest on his way to the fever clinic on Jan 23. His colleague said he was exhausted by a two to three-fold surge in service demand due to the epidemic pic.twitter.com/XwWc5IYPlC
— Xinqi Su 蘇昕琪 (@XinqiSu) January 25, 2020
Intanto, il governo cinese ha deciso di estendere ulteriormente il cordone per contenere l’emergenza sanitaria così da circoscrivere l’infezione del coronavirus, arrivato all’uomo dai serpenti attraverso i pipistrelli. Lo hanno annunciato le autorità, precisando che i provvedimenti a questo punto riguardano 56 milioni di persone. Il bilancio – che peggiora di ora in ora – è al momento di 41 morti e 1287 contagiati.
Le regole del cordone sanitario
Le misure del cordone sanitario contro nuovi casi di contagio includono la chiusura dei collegamenti per il trasporto pubblico e il blocco dell’accesso alle autostrade nelle città, stando a quanto comunicato dalle autorità cinesi. Al momento, sono 18 le città che hanno imposto blocchi di restrizione per i viaggi nella provincia centrale di Hubei, così che la regione interessata dal virus risulta completamente isolata.
Pechino ha ordinato misure a livello nazionale per identificare i casi sospetti del coronavirus su treni, aerei e autobus perché il bilancio delle vittime e il numero di pazienti sta aumentando ora dopo ora. Questo è l’ultimo annuncio arrivato dalla Commissione sanitaria nazionale.
Saranno istituiti alcuni punti di ispezione e tutti i viaggiatori con sintomi di polmonite saranno «immediatamente trasportati» in un centro medico, ha annunciato la Commissione nazionale sanitaria in una nota.
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