Airola (M5s) contro Vespa dopo lo spot di Salvini: «Va cacciato senza risarcimento»
Il senatore pentastellato Alberto Airola, dopo l’intervento elettorale senza contraddittorio di Matteo Salvini durante l’intervallo di Juventus-Roma, anticipazione di Porta a Porta, chiede a gran voce le dimissioni di Bruno Vespa. L’attacco in un post pubblicato sulla pagina Facebook del senatore indirizzato all’ad Rai, Fabrizio Salini. «Vespa – scrive Airola- ha un contratto da consulente esterno non da giornalista (per prendere più soldi)». Inoltre «la Rai non ci ha ancora detto come è collocato in quanto consulente, probabilmente artista». Airola ricorda anche che «siamo in par condicio, quindi per lui è vietato ospitare politici, né tantomeno nel contesto della partita».
Airola non crede che quello di Vespa sia stato un errore involontario: «Quella che si chiama svista – scrive ancora – denota che, essendo lui un professionista, sapeva benissimo che cosa stava facendo. Quindi è tanto in malafede, quanto arrogante, prendendo in giro la Rai e i telespettatori. Ha favorito Salvini, con uno share di più di 24 milioni di telespettatori a pochi giorni dal voto». Perciò, affonda ancora, sarà «difficilissimo rimediare al danno in così poco tempo». Quindi, conclude Airola, «Vespa va cacciato dalla Rai con ignominia e senza alcun risarcimento…. anzi».
La Rai, tramite una nota di Bruno Vespa, si era scusata per l’episodio assicurando che «la rete provvederà al riequilibrio». «Gli spot con Zingaretti e con Salvini sono andati entrambi in onda nell’intervallo delle partite di Coppa Italia – aveva spiegato il conduttore – Per una svista della redazione, di cui mi assumo come sempre la responsabilità, il tempo di parola di Salvini è stato maggiore di quello di Zingaretti (che ha condiviso lo spazio con Giorgia Meloni) e di maggiore impatto politico. Proporrò alla direzione di Raiuno di riequilibrare le posizioni giovedì 23 nello spot di Porta a porta che andrà durante Don Matteo», aveva concluso Vespa.
Lo “spot” era stato condannato in diretta anche dal segretario del Partito Democratico che su Twitter aveva scritto: «A Salvini consentito dalla Rai un solitario comizio durante l’intervallo della partita Juventus-Roma in piena campagna elettorale per l’Emilia-Romagna. Mai così in basso, altro che libertà e autonomia e lo chiamano servizio pubblico».