Coronavirus, gli Italiani possono lasciare Wuhan via terra. Il sindaco: «Mi aspetto mille contagi in più»
56 morti in Cina, oltre 2mila casi di coronavirus nel mondo. Sale, ancora, il bilancio della diffusione del virus che viene dalla Cina. In una conferenza stampa, l’ufficio informazioni del Consiglio di Stato cinese ha confermato che ci sono stati 2.057 casi di coronavirus a livello globale. Il sindaco della città di Wuhan, considerata epicentro del contagio, ha dichiarato alla tv di Stato che si aspetta almeno «un migliaio di contagi in più» rispetto a quelli già registrati.
«Meno potente della Sars, ma più contaggioso»
Per le autorità cinesi il coronavirus non è potente quanto la Sars, ma sta diventando più contagioso. «Da ciò che emerge finora, questa malattia non è certamente potente quanto la Sars», ha detto Gao Fu, a capo del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie. Mentre Ma Xiaowei, ministro a capo della commissione nazionale per la Salute, ha ammesso che «pare che la capacità di diffusione del virus stia aumentando».
Gli italiani possono lasciare Wuhan
Gli italiani presenti a Wuhan, ritenuta epicentro del contagio, potranno lasciare la città via terra. Sarebbero una cinquantina gli italiani coinvolti. Coloro che scelgono di partire dovranno sottoporsi successivamente a un periodo di osservazione di 14 giorni, mentre chi sceglie di restare avrà un filo diretto con l’ambasciata italiana a Pechino. Lo spiegano all’agenzia di stampa Ansa fonti della Farnesina.
In Vietnam un caso di contagio non importato
Intanto in Vietnam è stato registrato il primo caso di contagio da uomo a uomo avvenuto fuori dalla Cina. «Si tratta di un caso confermato in Vietnam, che non aveva precedenti di viaggio in nessuna parte della Cina, ma – si legge in una nota diffusa dall’Oms – era un familiare di una persona che aveva visitato Wuhan».
L’ipotesi dell’origine del virus
Il ministro della Sanità nazionale cinese, Ma Xiaowei, spiega che l’ipotesi – scrive il Guardian – è che l’agente patogeno che causa il virus provenga da un animale selvatico e che 1.600 professionisti medici sono stati inviati a Wuhan per gestire il crescente numero di casi.
La capacità di diffusione del virus, spiega anche, sembra diventare più forte e non sono neppure chiari i rischi della mutazione del virus. Il periodo di incubazione è tra 1 e 14 giorni. La Cina ha vietato gli autobus a lunga percorrenza tra le principali città, Pechino inclusa.
Obbligo all’uso della mascherina
Da oggi, 26 gennaio, sarà obbligatorio in due province e tre città cinesi l’uso della mascherina per coprire il naso e la bocca per limitare il contagio. Il provvedimento, secondo quanto reso noto dalle autorità locali, è stato adottato nelle province di Guangdong, nel sud del Paese, in quella di Jiangxi, nella regione centrale, oltre che nelle città di Nanchino e Ma’anshan, nella provincia di Anhui, e quella di Xinyang nella provincia di Henan.
Divieto di commercio di animali selvatici
La Cina ha annunciato un divieto temporaneo – da oggi, domenica 26 gennaio – al commercio di animali selvatici mentre il Paese lotta per contenere l’epidemia di coronavirus che si ritiene sia stato generato in un mercato che vendeva animali selvatici come cibo. L’allevamento, il trasporto o la vendita di tutte le specie di animali selvatici è vietato “dalla data dell’annuncio fino alla fine della situazione epidemica nazionale”, si legge in una direttiva congiunta di tre agenzie di alto livello, tra cui il ministero dell’Agricoltura, secondo quanto riporta l’agenzia France Press.
Il piano Usa per evacuare cittadini statunitensi
Nel frattempo gli Stati Uniti stanno organizzando un volo per evacuare i propri connazionali da Wuhan, epicentro dell’epidemia di coronavirus. Lo ha confermato il Dipartimento di Stato. Il volo partirà martedì 28 gennaio dalla città di Wuhan e porterà i suoi passeggeri a San Francisco, ha scritto il dipartimento in una e-mail indirizzata agli americani in Cina, avvertendo che lo spazio per i privati cittadini sarà limitato. “Se non ci sarà posto per tutti, verrà data priorità agli individui a maggior rischio di coronavirus”, si legge nella nota sul loro sito web.
Sesto caso a Hong Kong
Hong Kong ora, scrive ancora il Guardian, ha un sesto caso confermato di coronavirus. IL paziente, che è stato ricoverato all’ospedale Ruttonjee nel distretto di Wan Chai di Hong Kong, aveva recentemente viaggiato a Wuhan su un treno ad alta velocità prima di tornare a Hong Kong.
I numeri
Paese | Numero contagiati |
China | 2.744 |
Australia | 4 |
Japan | 4 |
Malaysia | 4 |
Nepal | 1 |
Singapore | 3 |
South Korea | 4 |
Taiwan | 3 |
Thailand | 8 |
Vietnam | 2 |
Usa | 5 |
Canada | 1 |
Francia | 3 |
In copertina EPA | Medici militari arrivano al Wuhan Tianhe Airport di Wuhan, nella provincia di Hubei, Cina, 25 gennaio 2020.
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