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Milano, un 13enne cinese insultato durante una partita di calcio: «Spero che ti venga il virus come nei mercati in Cina»

27 Gennaio 2020 - 11:44 Redazione
«L’arbitro non ha preso nessun tipo di provvedimento e il mister della squadra avversaria non ha richiamato il proprio giocatore», denuncia la squadra del giovane calciatore

Nuovo episodio di razzismo sui campi da calcio, e ancora una volta nella categoria giovanissimi. «Spero che ti venga il virus come nei mercati in Cina (coronavirus, ndr)» è l’insulto rivolto al 13enne Francesco Lin da un giocatore dell’altra squadra, durante l’incontro Idrostar-Ausonia a Cesano Boscone, nel milanese, facendo scoppiare in lacrime il giovane calciatore e obbligandolo a lasciare il campo.

A raccontare l’accaduto è proprio la squadra in cui gioca il giovane Lin: «Al 35esimo del secondo tempo un ragazzo esce in lacrime. Non si è fatto male, non è stato sostituito. È stato insultato, umiliato solo perché Cinese, perché voi non lo sapete ma oggi funziona così».

«Il peggio arriva dopo – si legge ancora nel post – quando l’arbitro non prende nessun tipo di provvedimento e il Mister della squadra Ausonia, e neanche i dirigenti, richiamano il proprio giocatore. Passa tutto inosservato, tra l’indifferenza generale». 

«L’indifferenza. È questo che ci fa paura – dice l’ASD Cesano Boscone Idrostar – Noi come società non lasceremo stare, non faremo finta di niente. Vogliamo combattere, per Francesco Lin e per tutti gli altri che subiscono umiliazioni di questo genere, soltanto perché hanno un colore della pelle diverso».

E lo stesso Lin si è successivamente sfogato per le frasi razziste a lui destinate durante il match: «Non mi è mai capitato di ricevere insulti razziali. Siamo nel 2020 e c’è ancora chi insulta persone di colore, persone cinesi».

«Ma la cosa che non riesco a mandare giù è il fatto che mi vengano a dire – prosegue il giovane Lin – spero che ti venga il virus come nei mercati in Cina. Dopo questa frase sono uscito in lacrime, lasciando i miei compagni sul campo. Mi scuso molto con i miei colleghi». 

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