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Regionali 2020 Emilia Romagna, i risultati del voto: vince Stefano Bonaccini

Il presidente uscente si impone con otto punti di vantaggio rispetto alla sfidante leghista. Il M5s crolla sotto il 5%

I dati emersi dalle urne dell’ Emilia Romagna confermano quanto anticipato dalle proiezioni arrivate nella notte dello spoglio: Stefano Bonaccini è stato confermato governatore, battendo così la candidata del centrodestra Lucia Borgonzoni. Il candidato del centrosinistra ha ottenuto il 51,4% contro il 43,% dell’avversaria leghista. Non va oltre il 3,4% il candidato del M5s, Simone Benini. Lo spoglio concluso ha certificato un risultato migliore per Bonaccini anche rispetto a quello delle liste che lo sostenevano, i partiti di centrosinistra infatti hanno raccolto il 48,1%. Al contrario, per la leghista Borgonzoni le liste hanno ottenuto una percentuale maggiore, raccogliendo il 45,4%. Di poco meglio del candidato presidente anche la lista dei Cinque Stelle, al 4,7%.

L’analisi sui flussi elettorali

L’Istituto Cattaneo che ha analizzato i flussi elettorali fra le europee del 2019 e queste regionali del 2020 e ha rilevato che la chiave del successo di Bonaccini in Emilia-Romagna si spiegherebbe in una evidenza: «Gli elettori del M5S si sono spostati in blocco, votando per il Pd e per Bonaccini». «L’analisi che abbiamo condotto su 4 città (Forlì, Ferrara, Parma, Ravenna) mette in rilievo il ruolo determinante dei cinquestelle sull’esito del voto – scrivono gli analisti Marta Regalia, Marco Valbruzzi e Salvatore Vassallo – I due candidati hanno fatto quasi il pieno dei rispettivi elettorati, quindi le scelte degli elettori delle terze forze – in particolar modo del M5s – si sono rivelate decisive».

06.47 – 27 gennaio -

A scrutinio quasi completo, Bonaccini si attesta al 51,3%, mentre Bonaccini resta staccata al 43,7%. Terzo il candidato del M5s Simone Benini al 3,4%.

Per quanto riguarda le preferenze raccolte dalle liste, il centrosinistra è al 48%, il centrodestra al 45,4%, i Cinque stelle 4,7%.

02.48 – 27 gennaio -

L’ironia via Twitter del numero due del Pd, Andrea Orlando, sulla sconfitta di Matteo Salvini.

02.23 – 27 gennaio -

Con 933 sezioni scrutinate su 4520, Bonaccini è in testa con il 50,31%. Borgonzoni ha il 44,92%. Benini (M5s) ha invece raccolto il 3,35%.

02.05 – 27 gennaio -

«Ci siamo dimenticati di stare in piazza, ce l’hanno detto anche le ‘sardine’, riempiendo le piazze e chiedendo una politica non solo fatta di volgarità e di un invito alla rabbia o al rancore, ma anche più civile e pacata», ha detto Stefano Bonaccini commentando la vittoria alle elezioni.

01.20 – 27 gennaio -

«Possiamo dire di essere soddisfatti come M5s, constatiamo che chi è sparito dall’Emilia-Romagna non sono i cinque Stelle ma è Forza Italia, che forse non avrà nemmeno un seggio». Ha risposto così Simone Benini, candidato del M5S al commento di Matteo Salvini sulla sconfitta dei pentastellati.

01.20 – 27 gennaio -

Anche il padre della senatrice leghista, l’architetto Giambattista Borgonzoni è presente nel Comitato di Stefano Bonaccini, a Casalecchio di Reno. In più occasioni si è pubblicamente schierato per il governatore uscente Pd. «Comunque farò gli auguri a Lucia – ha detto l’architetto – perché è stata brava quando gareggiò a suo tempo» ed è stata «bravissima ora: mia figlia che è molto ‘borgonzoniana’ rappresenta l’anima democristiana di proposte inaccettabili». Padre e figlia non si sono sentiti. «No, non lo facciamo quasi mai, sono questioni familiari», ha concluso.

01.10 – 27 gennaio -

Mentre la vittoria di Bonaccini si fa sempre più concreta, arriva l’augurio di Matteo Renzi: «Tutti al lavoro», scrive l’ex premier su Twitter.

01.07 – 27 gennaio -

​«Un immenso grazie al movimento delle Sardine, è giusto dirlo, perchè anche la crescita della partecipazione al voto è figlia della scossa data da questo movimento che è stato partecipe e ha aiutato la democrazia italiana ad essere più forte», ha commentato il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

00.49 – 27 gennaio -

Nelle ultime proiezioni Bonaccini è nettamente avanti con il 51%. Per Staccata di 8 punti Borgonzoni. Per quanto riguarda i singoli partiti, gli ultimi dati vedono la Lega al 32,65%, il Pd al 33,69%, Fratelli d’Italia 8,85%. Lista Bonaccini al 5,76; Forza Italia al 2,5%.

00.38 – 27 gennaio -

«Il Movimento 5 stelle scompare da Emilia romagna e Calabria, qualcosa domani a Roma cambierà», ha commentato Matteo Salvini in conferenza stampa a Bologna.

00.15 – 27 gennaio -

L’affluenza definitiva alle urne è del 67,67%, facendo registrare un più 29,9% rispetto al 2014.

00.15 – 27 gennaio -

Il segretario della Lega, Matteo Salvini, interviene in conferenza stampa a margine delle prime proiezioni sulle elezioni in Emilia Romagna. «Da 70 anni per la prima volta in Emilia Romagna c’è stata una partita, ci siamo – commenta il leader del Carroccio – Ringrazio Lucia Borgonzoni che è una donna straordinaria. Chiunque vincerà vorrà dire che avrà meritato perché
il popolo ha sempre ragione».

23.59 – 26 gennaio -

La seconda proiezione Swg per l’Emilia Romagna, con una copertura dell’8%, assegna a Bonaccini il 51,8% dei voti e a Borgonzoni il 41,5% dei voti.

Il Partito democratico risulta al 31,2%, la Lega al 31%. Seguono Fratelli d’Italia 8,3%, e la lista Bonaccini presidente al 7,4%; Emilia Romagna coraggiosa 4,4%; Europa Verde 2,8%; Forza Italia 2,7%; Borgonzoni Presidente 2,1%; Più Europa 1,3%; Giovani e ambiente 0,6%; Volt 0,5%; Popolo Famiglia-Cambiamo 0,2%.

23.42 – 26 gennaio -

La proiezione flash realizzata da Swg per La7 su un campione del 3% dà Stefano Bonaccini sostenuto dal centrosinistra tra il 48,6% e il 52,6% e Lucia Borgonzoni, sostenuta dall’alleanza di centrodestra, tra il 40% e il 44%.

23.30 – 26 gennaio -

Stefano Bonaccini si presenterà nel suo Comitato elettorale solo a risultato certo. Il governatore uscente Pd ha cenato a casa di amici a Bologna. In precedenza era stato a Modena per assistere ad una partita di pallavolo della squadra del cuore, la Modena Volley.

Intanto, c’è grande attesa alla Casa dei Popoli, il quartier generale del presidente uscente, a Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna dove è stato allestito in fondo alla sala un palco con dietro lo slogan della lunga maratona elettorale del presidente uscente, «Emilia Romagna, un passo avanti».

23.23 – 26 gennaio -

L’ Affluenza provvisoria delle 23 alla chiusura dei seggi è del 66,49 %, quando in Emilia Romagna sono giunti i dati di 184 Comuni su 328. Nella precedente consultazione regionale, alla stessa ora, era stata del 36,83%

23.15 – 26 gennaio -

Il leader della Lega Matteo Salvini é arrivato al comitato elettorale di Lucia Borgonzoni, in un hotel a una decina di chilometri da Bologna, entrando probabilmente da un ingresso laterale e senza incontrare la stampa.

23.00 – 26 gennaio -

Secondo i primi exit poll il candidato del Pd, Stefano Bonaccini, è avanti con il 47-51% sulla candidata della Lega Borgonzoni che si attesta al momento su una forbice del 44-48%.

22.54 – 26 gennaio -

Intanto sui social monta la polemica per la strumentalizzazione della morte di Bryant da parte della Lega. In un post su Twitter, poi rimosso, il profilo del Carroccio ricorda il cestista appena deceduto con l’hashtag Borgonzoni presidente.

22.45 – 26 gennaio -

Il leader della Lega Matteo Salvini é in viaggio per raggiungere il comitato elettorale di Lucia Borgonzoni, candidata del centrodestra alla presidenza dell’Emilia-Romagna allestito in un hotel a Bentivoglio, a nord di Bologna.

22.30 – 26 gennaio -

Alle ore 19 i dati dell’affluenza in Emilia Romagna hanno registrato un boom rispetto al 2014.

L’affluenza in Emilia-Romagna

Alle 12, l’affluenza alle urne era costante, leggermente in crescita nelle città e in crescita nei piccoli centri. Il dato complessivo era del 23,01%. Almeno stando al risultato dell’ora di pranzo, secondo YouTrend, questa affluenza potrebbe aver avuto una correlazione leggermente positiva per il centrosinistra.

Le polemiche

Nelle ultime ore non sono mancate le polemiche per una campagna a dir poco infuocata, anche per l’alto significato simbolico (l’Emilia Romagna è stata sempre amministrata dalla sinistra dal dopoguerra ad oggi). Una riguarda l’uso dei social che hanno continuato a macinare appelli al voto da entrambi gli schieramenti.

Se la legge del 1956 vieta di fare campagna elettorale nell’ultimo giorno prima del voto, nulla dice la normativa a proposito dei social network. A dire il vero non proprio nulla, visto che l’Agcom nel 2018 ha quantomeno lanciato un appello al silenzio elettorale.

Nella giornata di oggi, la Lega ha lanciato l’hastag #iovotolega ma il giorno prima, sabato, anche Stefano Bonaccini aveva proseguito la campagna sui social con ben quattro post su Facebook. Per questo, Lucia Borgonzoni l’ha attaccato all’uscita dal seggio.

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