Coronavirus, nuovo contagio in Giappone: come il caso tedesco, l’uomo non era stato in Cina
Le autorità sanitarie giapponesi hanno confermato il primo caso di una persona affetta da coronavirus che non era mai stata a Wuhan, la città della Cina interna da cui si è diffusa l’epidemia. Il ministro della Sanità giapponese, Katsunobu Kato, ha confermato la presenza nel Paese di almeno sei persone contagiate
L’uomo è un autista sulla sessantina, che all’inizio dell’anno ha guidato un autobus che ospitavano due gruppi di turisti provenienti da Wuhan. L’uomo, proveniente dalla prefettura di Nara, nel Giappone occidentale, è entrato in ospedale sabato scorso, quando gli è stata diagnosticata la polmonite da coronavirus ed è stato successivamente ricoverato. Secondo le informazioni trapelate non sarebbe in gravi condizioni.
I casi europei
In mattinata il direttore della Taskforce di Infeziologia tedesca, Martin Hoch, ha chiarito che l’uomo colpito dal virus in Germania non aveva viaggiato in Cina nei giorni precedenti e sarebbe stato contagiato da una persona che non presentava i sintomi della malattia. Il contagio sarebbe avvenuto, riferisce l’agenzia stampa tedesca Dpa, a causa di un contatto avuto con un’ospite cinese ricevuta nella sua impresa.
Hoch ha spiegato che la trasmissione del virus, da quanto risulta, può avvenire anche in un contatto fra due persone che parlano, in un confronto faccia a faccia, per una quindicina di minuti.
La donna che ha veicolato il virus proveniva dalla Cina, stava apparentemente bene e ha partecipato a un gruppo di lavoro insieme al contagiato. Solo al rientro nel suo Paese, ha avvertito i sintomi del virus. In Francia, invece, i tre pazienti contagiati avevano recentemente viaggiato in Cina.
Il bilancio
Sono 106 finora le morti confermate causate dal Coronavirus e 4515 i casi di contagio accertati, casi che sono raddoppiati nelle ultime 24 ore rispetto alle 2.744 unità ieri. Allo stato, ci sono inoltre quasi 7.000 casi sospetti in attesa di conferma.
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