Whirlpool, stop alla produzione a Napoli entro il 31 marzo. Patuanelli: «Inaccettabile»
Il termine del 31 marzo indicato da Whirlpool per lo stop della produzione del sito di Napoli «è inaccettabile». Così Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico, ha commentato la decisione della multinazionale durante il tavolo convocato al Mise.
La notizia è stata riferita da fonti vicine al ministero, che ha poi aperto un tavolo ristretto con i sindacati. La dichiarazione arriva dopo che l’amministratore delegato di Whirlpool Italia, Luigi La Morgia avrebbe ribadito che a Napoli «non c’è più sostenibilità economica della produzione di lavatrici», ma che l’Italia resta strategica per il gruppo, con 5 mila dipendenti in tutto il paese.
Le difficoltà riguarderebbe solo lo stabilimento campano dove l’azienda afferma di essere stata responsabile dei problemi fin dal 2018, ma rivendica di aver cercato di rilanciare la produzione.
La Whirlpool inoltre conferma di voler abbandonare il sito campano ed Invitalia è già alla ricerca per conto del governo di un nuovo soggetto che subentri alla multinazionale americana. L’obiettivo è quello di arrivare alla selezione finale di un possibile investitore a luglio 2020.
Leggi anche:
- ArcelorMittal, gli operai si preparano al presidio. Arriva la solidarietà dei lavoratori Whirlpool
- Whirlpool, l’ultima svolta sulla trattativa. Il ministro Patuanelli: «L’azienda vuole ritirare la procedura di cessione»
- Whirlpool, cos’è il workers buyout. Come i lavoratori potrebbero salvare l’azienda
- Governo, oggi inizia la «fase due»: i nervi scoperti tra M5s, Pd e Italia Viva dopo il terremoto delle Regionali
- Il fallimento di Embraco, una storia italiana: dai compensi milionari ai manager alle responsabilità di Invitalia