Coronavirus, l’ultima conferma sull’origine dell’epidemia: i primi casi a metà dicembre
Risalgono a metà dicembre i primi casi di trasmissione da uomo a uomo del coronavirus 2019-nCoV. Sarebbero precedenti, quindi, alla notifica dei primi casi dell’infezione. Ad indicarlo è un’analisi che ricostruisce le prime fasi dell’epidemia, nelle quali i contagi sono raddoppiati ogni 7,4 giorni. Lo studio è stato pubblicato sul New England Journal of Medicine, e l’analisi è stata finanziata dal Ministero della Scienza e della Tecnologia della Cina e altri enti.
«Sulla base delle informazioni che abbiamo ricevuto, c’è l’evidenza che la trasmissione da umano a umano è iniziata a dicembre 2019», scrivono i ricercatori. «Se dinamiche simili si verificheranno altrove, saranno necessari sforzi considerevoli per ridurre la trasmissione e per controllare i focolai. È necessario inoltre attuare misure per prevenire o ridurre la trasmissione nelle popolazioni più a a rischio».
In Cina il numero dei morti causati dal coronavirus è salito a 170. La conferma è arrivata dalle stesse autorità cinesi dopo 37 nuovi decessi nella provincia di Hubei, da cui è partita l’epidemia. I nuovi casi registrati sono stati 1.032, in rallentamento però rispetto ai 1.459 di due giorni fa e ai 2.077 di lunedì. «Abbiamo raccolto – scrivono gli autori dell’analisi – informazioni su caratteristiche demografiche, cronologia dei contagi e tempi di malattia dei casi di Ncip confermati in laboratorio che erano stati segnalati entro il 22 gennaio 2020».
Tra i primi 425 pazienti con polmonite da coronavirus confermata, l’età media era di 59 anni e il 56% era di sesso maschile. La maggior parte dei casi (55%) con esordio prima dell’1 gennaio 2020, erano collegati al mercato all’ingrosso dei frutti di mare di Huanan, rispetto all’8,6% dei casi successivi. Il periodo medio di incubazione è stato di 5,2 giorni.
L’analisi indica inoltre che nelle sue fasi iniziali, i contagi sono raddoppiati ogni 7,4 giorni. Sulla base di queste informazioni, scrivono gli esperti «ci sono prove che la trasmissione da uomo a uomo sia avvenuta dalla metà di dicembre 2019».
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