Trento, il leghista Sergio Divina ancora contro i gay: «Un figlio omosessuale o handicappato? Meglio uno normale»
È polemica sul leghista Sergio Divina, ora presidente del consiglio d’amministrazione del Centro culturale Santa Chiara di Trento, prima senatore del Carroccio, che, rispondendo a una domanda di Paolo Ghezzi, capogruppo di Futura, in quinta commissione legislativa, è tornato a ribadire una sua frase, molto discussa e risalente al 2013.
«Ho due figli, un maschio e una femmina, e per fortuna sono eterosessuali. Se fossero gay mi dispiacerebbe molto, ma dovrei accettarlo. Un figlio te lo tieni in quel modo, anche se fosse un delinquente, ti tieni anche un figlio deficiente e cretino. Ogni famiglia ha le sue disgrazie», questo il discorso che Divina aveva pronunciato nel corso della trasmissione radiofonica “La Zanzara“ e che ieri ha ribadito in commissione.
I fatti
Come ricostruisce Il Dolomiti, tutto nasce ieri quando, in commissione, discutendo del Centro culturale da lui presieduto, e rispondendo a una domanda del capogruppo di Futura, Paolo Ghezi, Divina parla di strumentalizzazione «come quella volta che mi chiesero: sarebbe felice di avere un figlio omosessuale? Risposi: no, non sarei felice, ma lo amerei lo stesso. Così come non sarei felice di avere un figlio con handicap ma lo amerei. Che c’è di male o di strano a dire che preferirei avere un figlio normale?».
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