Coronavirus, sassi contro studenti cinesi a Frosinone. Il Sindaco: «Una bufala»
Violenza per psicosi da Coronavirus. Alcuni studenti di nazionalità cinese dell’accademia delle Belle Arti di Frosinone sarebbero stati oggetto di un lancio di sassi.
L’accademia era stata chiusa temporaneamente dopo che una ragazza di origini cinesi era stata ricoverata all’ospedale Spallanzani di Roma, ma è risultata negativa al test per il coronavirus.
Stando a quanto riportato dall’Accademia, a raccontare l’accaduto sarebbe stato il professor Iaconis che però non avrebbe rilasciato le sue dichiarazioni nel corso della conferenza stampa promossa dalla direttrice dell’istituto, Loredana Rea, come riferito in un primo momento.
In un post precedente l’Accademia afferma che non è a conoscenza di un’aggressione all’interno dei suoi locali:
“All’interno dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone non si è verificato alcun episodio di violenza nei confronti di studenti cinesi o di altra nazionalità. Se degli episodi si sono verificati all’esterno di Palazzo Tiravanti la direzione non ne è a conoscenza e chiaramente si tratta di episodi da stigmatizzare. Come ribadito nel corso della conferenza stampa di questa mattina, l’Accademia è la famiglia di questi ragazzi, che sono da noi tutelati al pari di tutti gli altri studenti. Posso testimoniare inoltre il clima di solidarietà che si è instaurato tra compagni di corso di ogni nazionalità sia al di fuori delle mura accademiche che durante le lezioni, che stanno proseguendo senza alcuna interruzione”. A dichiararlo la direttrice dell’Accademia di Belle Arti, Loredana Rea
Il Comune smentisce
Ma il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, smentisce l’accaduto. «La notizia circolata e pubblicata in queste ore, relativa ad una fantomatica sassaiola di cui sarebbero stati vittime alcuni studenti cinesi dell’Accademia di Belle Arti- si legge in una dichiarazione riportata sulla pagina Facebook del Comune – «oltre ad essere assolutamente falsa, risulta il frutto della bassezza di livello a cui alcuni insegnanti, fortunatamente una esigua minoranza, giungono oggi, nella ricerca di pubblicità gratuita».
Una bufala costruita ad arte dunque dagli insegnanti per farsi pubblicità. E sfruttata dai politici per «collezionare quei “mi piace” che durano come la metafora della Cortellesi del ‘gatto in tangenziale’»: questa la ricostruzione del Sindaco.
Zingaretti: «Colpa della disinformazione»
«È un episodio gravissimo, senza precedenti, un’autentica vergogna», ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale del Lazio Mauro Buschini. «Mi auguro che gli autori di questa follia possano essere perseguiti dalla giustizia e – continua Buschini – si rendano conto dell’assurdità che hanno commesso, nella speranza che vogliano pentirsi e chiedere scusa».
Per Nicola Zingaretti, che ha espresso su Facebook la sua solidarietà alle vittime, la responsabilità è da attribuire alla psicosi che si è diffusa anche a causa dei delle false informazioni circolanti. «Se la disinformazione porta addirittura a gesti pericolosi come questo, dobbiamo impegnarci tutti e di più per raccontare la verità e le notizie corrette».
Questa notizia è in aggiornamento
Foto di copertina: Facebook – Accademia delle Belle Arti di Frosinone
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