Sardine, il mea culpa di Mattia Santori: «La foto con i Benetton? Un errore»
Mattia Santori, il leader delle Sardine, sorridente, accanto a lui Oliviero Toscani, poco più in là Luciano Benetton (famiglia che ha in concessione Atlantia e Autostrade). Questa foto ha scatenato un acceso dibattito nei giorni scorsi, condannata anche dall’attivista delle Sardine calabresi Jasmine Cristallo.
Dopo giorni di polemiche è arrivato il mea culpa di Mattia Santori. «Quella foto è stata un’ingenuità perché ha offerto un assist a tutti quelli che non vedevano l’ora di screditarci», dice il fondatore delle Sardine in un colloquio con il Corriere della Sera.
«È stato un errore – ammette Santori -, ma prima o poi doveva capitare. Anche chi ci apprezza deve capire che non siamo infallibili». Poi cerca di smarcarsi: «Non ho nemmeno parlato con l’imprenditore. A tavola mi avevano riservato un posto vicino a lui, ma ho preferito rimanere vicino ai ragazzi». E precisa: «Noi quattro (fondatori delle Sardine bolognesi ndr) siamo andati a titolo personale, in quanto rappresentanti delle Sardine».
«La botta è arrivata, ma ci è utile, ci mostra quali sono gli argomenti che si usano contro di noi», dice Santori. Intanto oggi, 3 febbraio, dovrebbe arrivare la risposta di Palazzo Chigi alla lettera che le Sardine hanno inviato a Giuseppe Conte. «Ci piacerebbe che da Conte ci arrivasse la richiesta di un incontro. Per noi avrebbe un significato importante. Sarebbe la dimostrazione che quattro giovani venuti dal nulla possono portare le loro istanze a Palazzo Chigi», continua Santori.
Ma precisa: «Il confronto con il governo è importante, ma noi stiamo lavorando per darci un’organizzazione e uno statuto, che approveremo a Scampia a metà marzo. La nostra scommessa rimane quella di continuare a investire sul protagonismo civico dei cittadini di cui noi rappresentiamo semplicemente l’avanguardia»
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