Coronavirus, dal vaccino esistente alla previsione dei 65 milioni di morti: tutte le bufale più virali
Sono moltissime le fake news circolate sull’epidemia di Coronavirus in corso: a partire dal virus che sarebbe sfuggito a un laboratorio militare cinese fino al fatto che il vaccino già esiste. Così tante che l‘Organizzazione mondiale della Sanità ha rinominato l’epidemia “infodemia”. Il sito specializzato Recode ha raccolto alcune di queste false informazioni.
Tutte naturalmente amplificate dai megafoni dei social: soltanto su Twitter Recode ha contato 15 milioni di contenuti sul coronavirus solo nell’ultimo mese. Sono proprio le aziende titolari dei social network a voler correre ai ripari per evitare il proliferare di notizie false, e quindi pericolose,, sul virus.
Ecco un elenco delle bufale che hanno preso maggiormente piede.
Il virus “sfuggito”
Una delle teorie che ha avuto più risonanza è quella che il virus sia sfuggito dal laboratorio di alta sicurezza di Wuhan, dove veniva sviluppato per motivi militari. A generarla un’intervista di un ex ufficiale israeliano al Washington Times, un sito di destra già noto per aver rilanciato altre teorie cospirazioniste, come quella che l’ex presidente Usa Barack Obama fosse musulmano.
Il virus “rubato”
Un’altra teoria è che il virus sia stato rubato da un ricercatore cinese a un laboratorio in Canada. La fake è stata diffusa da un altro sito “acchiappaclic”, Great Game India, che ha citato una ricerca sui coronavirus di un laboratorio di Winnipeg, che però riguardava il virus Mers.
Esiste già un vaccino
I post che citano questa teoria riportano un brevetto depositato qualche anno fa dal Pirbright Institute, un laboratorio britannico specializzato nei virus animali. Il brevetto però, hanno smentito gli stessi ricercatori, riguarda un altro virus non connesso a quello di Wuhan.
Previsti 65 milioni di morti
Diversi tweet riportano che i ricercatori della Johns Hopkins University avrebbero previsto 65 milioni di morti per questa epidemia. In realtà lo studio dell’ateneo americano è stato pubblicato lo scorso ottobre, e riporta solo i risultati di una simulazione con un generico virus pandemico.
Ci sono già 100mila casi
A generare i post con questa falsa informazione è stata un’intervista al Guardian di Neil Ferguson dell’Imperial College di Londra, in cui l’esperto affermava che secondo lui era verosimile che ci fossero appunto 100mila casi. Tra i post che hanno trasformato questa in una verità “assoluta” ce n’è uno molto popolare che riporta una donna con una mascherina che afferma di essere un’infermiera di Wuhan, e che nella città ci sono appunto 100mila casi.
Un ragazzo su Tik Tok è il primo caso canadese
Diversi teenager postano sul social cinese video in cui affermano di essere infetti. Il più popolare era di uno studente di Vancouver, che poi si è scoperto essere solo autore di uno scherzo di pessimo gusto.
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