Rogo Thyssen, respinto il ricorso di due manager già condannati in Italia: sconteranno carcere in Germania
Il Tribunale regionale superiore di Hamm in Germania ha respinto il ricorso dei due manager di Thyssenkrupp, già condannati in Italia, e ora sconteranno 5 anni di carcere in Germania: lo rende noto il tribunale del Nord Reno Westfalia. In precedenza il tribunale di Essen aveva dichiarato esecutive le pene italiane ma le aveva adeguate al diritto tedesco, che in questi casi prevede una detenzione massima di 5 anni. I manager, accusati di omicidio colposo e incendio doloso per negligenza, avevano fatto ricorso, ma l’istanza oggi è stata respinta.
La pronuncia del tribunale di Hamm arriva a 12 anni dall’incendio a Torino dove persero la vita 7 persone. Il tribunale italiano li aveva condannati in un caso a 6 anni e 10 mesi e nell’altro a 9 anni e 8 mesi.
La decisione dei giudici tedeschi arriva come una conferma per Raffaele Guariniello, che nel processo del caso Thyssenkrupp era stato il pm: «Era una ferita da rimarginare». L’eventuale accoglimento del ricorso: «Non sarebbe stato giusto», ha detto Guariniello: «Ma un’altra cosa importante da sottolineare – aggiunge Guariniello – è che la pronuncia dei magistrati di Hamm conferma che il processo Thyssenkrupp fu un processo giusto”.
Una notizia che non conforta del tutto Graziella Rodinò, madre di Rosario, uno dei sette operai morti nell’incendio: «Giustizia sarà fatta quando saranno realmente in galera. È una notizia che alimenta la speranza di giustizia – ha detto la donna – ma troppe volte sono riusciti a trovare il modo di non scontare la pena. Quando saranno dietro le sbarre, allora ci crederemo…».
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