Coronavirus, l’ultimo bollettino dallo Spallanzani: «Due cinesi stabili. In cura sperimentale con due farmaci antivirali»
L’ultimo bollettino medico dall’Istituto Spallazani conferma le condizioni stabili per la coppia di turisti cinesi, positiva al coronavirus e ricoverata da 8 giorni. Le condizioni della coppia si erano aggravate due giorni fa e, permanendo lo stato di gravità, si trovano ancora in terapia intensiva.
Per i due coniugi cinesi, i medici dello Spallazani stanno applicando una terapia antivirale sperimentale: «Tali farmaci sono indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come i più promettenti sulla base dei dati disponibili». Si tratta del lopinavir e del ritonavir, spiegano i medici, che sono antivirali comunemente usati per la infezione da HIV e che mostrano attività antivirale anche sui coronavirus. Il remdesivir è stato ottenuto grazie alla disponibilità dell’azienda farmaceutica produttrice, attraverso una procedura effettuata tempestivamente grazie all’impegno del Comitato Etico del nostro Istituto, dell’AIFA, delle dogane, e dell’USMAF di Milano Malpensa. Il remdesivir è un antivirale già utilizzato per la Malattia da Virus Ebola, ed è potenzialmente attivo contro l’infezione da nuovo coronavirus.
«Nove pazienti sono tuttora ricoverati – riporta il bollettino – 2 sono casi confermati (la coppia cinese attualmente in terapia intensiva), 4 sono pazienti sottoposti a test per la ricerca del nuovo coronavirus in attesa di risultato, 3 sono pazienti che, risultati negativi al test per nuovo coronavirus, rimangono comunque ricoverati per altri motivi clinici».
«Sono stati valutati, ad oggi, presso la nostra accettazione – è ancora scritto – 41 pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Di questi 32, risultati negativi al test, sono stati dimessi».
Intanto il numero delle persone contagiate nel mondo ha superato i 28mila. 565 i decessi, più di mille le persone dimesse dagli ospedali. Il Ministero della Salute ha annunciato ulteriori misure di prevenzione sui cittadini di ritorno dalle aree a rischio.
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