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La Juve di Sarri stecca a Verona: l’Hellas è una realtà e vince in rimonta 2-1

08 Febbraio 2020 - 22:43 Daniele Miceli
Borini e Pazzini capovolgono una prodezza di Cr7. Sarri ancora ko

Ronaldo tenore, ma la Juve stecca pesantemente a Verona (nel risultato e nella prestazione) e perde 2-1 una gara difficilissima per gli uomini di Sarri, ancora alla ricerca del gioco migliore e alla seconda sconfitta nelle ultime tre gare. La Juve subisce il Verona nel primo tempo quando però, con le giocate dei singoli, trova la traversa di Douglas Costa e il palo di Ronaldo. Nella ripresa un devastante assolo di Cr7 regala il vantaggio (65′). Passano 11 minuti e Borini infila l’1-1 sfruttando un errore di Pjanic a ridosso della sua area. A 5′ dalla fine mani galeotto di Bonucci visto dal Var: Pazzini non sbaglia. La Juve resta a +3 sull’Inter e a +4 sulla Lazio. Il Verona sale a quota 34, in zona Europa League.

Gioco Verona, pali Juve

Ronaldo, foto Ansa

I sette risultati utili consecutivi dell’Hellas (diventeranno otto) sono un certificato di garanzia che i gialloblù esibiscono prontamente ai campioni d’Italia. Per una abbondante mezzora Juric manda in crisi Sarri costruendo il suo 3-4-1-2 sul pressing a tutto campo e i due attaccanti (Borini e Zaccagni) larghissimi sugli esterni per dare ampiezza alla manovra. L’Hellas spinge, ha un paio di chances con Faraoni (miracolo di Szczesny su botta da fuori) e Veloso, e addirittura segna con Kumbulla dopo 22′ sugli sviluppi di una punizione battuta dal portoghese: gol poi revocato dalla Var che traccia le linee del fuorigioco e pizzica il difensore in off-side. Roba di centimetri, pochi ma decisivi. Prima e dopo l’episodio la squadra di Sarri, ampiamente superata nel possesso palla, apre un bisticcio ufficiale con i pali. Una clamorosa discesa libera di Douglas Costa si stampa sulla traversa, poi è Ronaldo a incrociare il palo sinistro di Silvestri dopo la solita, spettacolare giocata sull’out mancino. Sono il brasiliano e Cr7, al di là della sfida personale con i legni, gli unici interpreti all’altezza di una Juve che nel primo tempo palleggia poco e peraltro in maniera lenta e prevedibile. Sarri non gradisce affatto.

Ronaldo da 10, la Juve no

Con il passare dei minuti il Verona cala la sua intensità, la Juve mangia un po’ di campo, ma del sarrismo si vede ancora poco e nulla. L’uscita di Higuain, al quale subentra Dybala, spedisce tutto il peso offensivo su Cristiano Ronaldo che incassa il compito e lo porta a termine. Come al solito. Ripartenza micidiale, uno contro uno con Rrahmani e decimo gol consecutivo in campionato. Sono 20 totali. Potrebbe essere la spallata decisiva all’Hellas (guidata da un Amrabat divino). Non lo è perché Borini a 15′ dalla fine si avventa su un passaggio molle di Pjanic e fa secco Szczesny per l’esplosione del Bentegodi. E’ solo l’antipasto: a 4′ dal termine Pazzini su rigore, dopo un braccio di Bonucci nella sua area visto dal Var, firma il sorpasso. E la Juve va al tappeto.

Foto di copertina Ansa

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