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Juve, mancano punti e gioco: i tifosi invocano il #Sarriout

09 Febbraio 2020 - 13:35 Daniele Miceli
Il Sarrismo stenta a decollare: ecco cosa per ora non va

In cima l’oggettiva premessa, per amore e dovere di obiettività: la Juve resta la grande favorita per la vittoria dello scudetto. Questione di lunghezza e spessore della rosa, abitudine a vincere, mentalità. I ‘Ma’, però, abbondano e fin troppo per i costumi bianconeri. Il #sarriout invocato da parte della tifoseria somiglia molto al ‘fxxk Sarri-ball’ intonato a metà della scorsa stagione dai tifosi del Chelsea. Che, alla fine, renderanno omaggio a Maurizio Sarri per la conquista dell’Europa League. L’auspicio di allenatore e tifosi è di offrire il copia-e-incolla in salsa bianconera. Eppure qualche dubbio si insinua. I numeri inchiodano. La Juve è prima come lo scorso anno, ma con 9 punti in meno e 8 gol in più sul gruppone. Per gli standard juventini sono macigni, non del tutto spiegabili con la maggior competitività delle squadre di fascia media del torneo, e non è dato ancora comprendere se il Sarrismo si stia lentamente insinuando nel tessuto Juve o, nella peggiore delle ipotesi, non riesca a permearlo. I più feroci critici di Allegri ne contestavano l’inespressività stilistica. Non giocava bene quella Juve, ma vinceva dominando con l’intensità. Questa, al momento, non brilla per gioco (eufemismo) e viaggia su ritmi troppo bassi. Un controsenso rispetto allo strapotere fisico e strutturale della rosa, messa in difficoltà anche ieri a Verona, sia sulla parità, sia sul risultato di vantaggio.

Risposte a singhiozzo

Sarri, a differenza delle precedenti esperienze a Napoli e Londra, sta cambiando molto dopo aver ‘cestinato’ (scelta condivisa?) Mandzukic ed Emre Can. Con Bernardeschi ai margini e Khedira fragile, Sarri non ha grandi risposte dagli interni del centrocampo, idem da Pjanic (che però era partito molto bene in stagione e comunque non è il Jorginho di turno). In avanti l’esperimento del tridente Cr7-Higuain-Dybala è costato una Supercoppa Italiana e troppi musi lunghi dei tre interpreti quando i posti a disposizione sono ridiventati due. Ronaldo (e in parte Douglas Costa) sta mettendo pezze ben oltre il suo status di fuoriclasse e Ramsey continua ad essere un corpo estraneo. Anche in difesa, con l’assenza di Chiellini che incide come un piombo al piede in alto mare, si balla e sugli esterni, al netto degli infortuni, la Juve si fa troppo spesso rossa. Interrogativi, tanti, di una squadra che resta la favorita assoluta per lo scudetto, nonché una delle legittime candidate alla vittoria della Champions. A patto che le distanze di punti e rendimento con le passate stagioni risultino eventi occasionali e non diventino l’abitudine.

Foto di copertina Ansa

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