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Sanremo 2020, i momenti che resteranno memorabili del Festival di Amadeus: dalle polemiche al vaffa tra Bugo a Morgan

09 Febbraio 2020 - 12:38 Redazione
SANREMO 2020
SANREMO 2020
Cosa lascia ai posteri l'edizione 2020 vinta da Diodato

Antonio Diodato ha vinto e alla fine La 70esima edizione del Festival di Sanremo ha sbalordito anche nei dati di ascolto. Iniziato sotto una cattiva stella per via delle polemiche che hanno fatto seguito alle affermazioni del direttore artistico Amadeus durante la conferenza stampa di presentazione, il festival ha in realtà registrato la migliore media di ascolti da vent’anni a questa parte. Insomma, in tanti sembravano volerlo boicottare, salvo poi registrare 11,4 milioni di telespettatori solo per la finale, per non parlare dei record di ascolto delle serate precedenti. Un’edizione che, oltre a offrire praticamente tutti i i generi musicali esistenti nel panorama musicale italiano, ha anche riservato sorprese, colpi di scena, spunti interessanti per dibattiti di varia natura, e momenti epici.

Diletta Leotta

Spigliata, con la professionalità che la contraddistingue, la giornalista sportiva Diletta Leotta ha tenuto quel palco come poche prima di lei. A far discutere è però il monologo sulla bellezza con cui si è presentata a metà della prima serata. In molti hanno criticato la frase “la bellezza ti capita”, rinfacciandole i vari interventi di chirurgia estetica cui la conduttrice si è sottoposta nel tempo.

Critiche che sono arrivate anche alle orecchie della mamma Ofelia Casto, che è intervenuta scrivendo un messaggio su Instagram per prendere le difese della figlia. “Come al solito – scrive – siamo proprio noi donne le peggiori odiatrici, le peggiori nemiche di noi stesse, ci facciamo prendere non so da cosa. Il monologo di Diletta voleva essere un inno ironico rivolto a tutti, specialmente alle giovani donne, alle ragazze, per spronarle a studiare a fare sacrifici pur di realizzare i propri sogni”. Mamma Ofelia parla di “una grande delusione”.

Rula Jebreal

Fu polemica, ma alla fine è diventata una standing ovation. Rula Jebreal ha incantato Sanremo con il monologo dedicato alla violenza sulle donne. Sul palco due leggii: uno bianco, l’altro nero. Da quello nero, la giornalista italo-palestinese ha letto le storie e le domande che spesso vengono poste alle vittime quando decidono di denunciare, con particolare riferimento ai numeri delle violenze registrate in Italia.

Dal leggio bianco, Jebreal ha invece letto alcune citazioni di brani della musica italiana, tutti scritti da uomini, che dimostrano che «è possibile trovare le parole giuste per raccontare l’affetto, il rispetto e la cura». La giornalista si è più volte commossa nel corso del suo intervento.

Alketa Vejsiu

Passata quasi in sordina – se n’è parlato molto meno di quanto meritasse -, Alketa Vejsiu è una delle spalle femminili di Amadeus che si sono alternate durante il festival. Di nazionalità albanese, ha letteralmente rubato la scena al conduttore, dimostrando di padroneggiare la lingua e di saperci fare su quel palco, come se fosse la cosa più naturale al mondo. Durante la diretta ha ricordato al pubblico di essere lei, in Albania, la direttrice artistica del Festival della canzone albanese e di essersi imposta dopo 58 anni di conduzioni al maschile. Commovente e intenso il suo monologo di ringraziamento all’Italia, è certamente stata la migliore presenza femminile su quel palco.

Paolo Palumbo

Ventidue anni, di Oristano, è malato di Sla. Paolo Palumbo è salito sul palco dell’Ariston per presentare al pubblico l’inedito con cui aveva tentato di passare le selezioni per Sanremo Giovani. Il brano, Io sono Paolo, è stato interpretato dal rapper Kubalibre.

Al termine dell’esibizione, il ragazzo ha raccontato con una semplicità devastante la sua storia attraverso l’uso di un comunicatore vocale che interpreta i movimenti oculari del giovane traducendoli in parole. E ha ricordato: «È nella mente che stagnano le disabilità più gravi».

Rosario Fiorello e Tiziano Ferro

Prima la zuffa, poi l’abbraccio e infine il bacio riparatore. Quella tra Fiorello e Tiziano Ferro è stata la lotta intestina di cui il Festival aveva bisogno per colorarsi e attirare l’occhio indiscreto del pubblico. Partita con l’hashtag #fiorellostattezitto, lanciato in diretta dal cantante per protestare contro la lungaggine del comico che lo ha fatto precipitare con l’esibizione dopo l’una di notte, la bagarre si è fatta più accesa dal giorno dopo.

«Tiziano Ferro tempo fa ha detto in tv che le parole hanno un peso, ed è vero. Dopo che ha lanciato sul palco l’hashtag #fiorellostattezitto, ho ricevuto insulti tremendi per 24 ore». Il resto è storia, il bacio è finito in mondovisione, pace fatta.

Roberto Benigni

Entrato con la banda che suonava il suo motivetto più celebre, Roberto Benigni ha percorso il red carpet ed è salito sul palco dell’Ariston, accompagnato da Amadeus. Dopo nove anni di assenza dal Festival – quando entrò in sella a un cavallo bianco per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, Benigni decide di non fare monologhi comici ma di essere un divulgatore. E annuncia che canterà il Cantico dei cantici, «il brano più bello di tutti i tempi». «È una canzone d’amore, parla d’amore fisico di due ragazzi che cantano ognuno l’amore per l’altro. Non c’è canzone più ardente. È come avere Imagine o Yesterday dei Beatles e nessuno l’hai mai fatta in tv», ha detto. Ma nessuna standing ovation per lui, che ha diviso molto il pubblico.

Bugo e Morgan

Sono stati il colpo di scena improvviso di questa edizione del Festival. Un colpo di teatro. Morgan comincia a cantare Sincero ma Bugo se ne va e lo lascia solo. «Che succede?», chiede Morgan (fingendo di non capire). «Dove è andato Bugo?». Sul palco è il caos. Amadeus non sa come reagire all’imprevisto: «Vi giuro che non è preparata».

Si scopre che Morgan ha cambiato il testo della canzone in corsa, con insulti rivolti al collega per questioni personali. Nessuno dei due rientrerà, esibizione cancellata. Al termine della serata Amadeus comunica ufficialmente la squalifica di Bugo e Morgan. Restano 23 cantanti in gara. Nel dietro le quinte c’è chi giura di aver visto morsi e sputi tra i due. I social vanno in delirio.

Speciale Sanremo

Il regolamento

I pronostici

I 24 cantanti Big in gara

Achille Lauro – Me ne frego Alberto Urso – Il sole a est Anastasio – Rosso di rabbia – Bugo e Morgan * – Sincero Diodato – Fai rumore Elettra Lamborghini – Musica (E il resto scompare) Elodie – Andromeda Enrico Nigiotti – Baciami adesso Francesco Gabbani – Viceversa Giordana Angi – Come mia madre Irene Grandi – Finalmente io Junior Cally – No grazie Le Vibrazioni – Dov’è Levante – Tiki Bom Bom Marco Masini – Il confronto Michele Zarrillo – Nell’estasi o nel fango Paolo Jannacci – Voglio parlarti adesso Piero Pelù – Gigante Pinguini Tattici Nucleari – Ringo Starr Rancore – Eden Raphael Gualazzi – Carioca Riki – Lo sappiamo entrambi Rita Pavone – Niente (Resilienza 74) Tosca – Ho amato tutto

* squalificati per defezione

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