Arbitri, Var e rigori mancati: Napoli e Parma su tutte le furie. I casi
Gli errori sono diminuiti, non possono essere cancellati ma cominciano ad essere un po’ troppi. E qualcuno, come Rocco Commisso e Paulo Fonseca, si era già fatto sentire. In campo si continua a sbagliare, farlo con l’ausilio del monitor e il ‘vantaggio’ di poter contare sull’on field review è un’aggravante causata magari da convinzioni forti (poi delegittimate dal video), magari da un pizzico di presunzione e dalla volontà di non farsi scavalcare dalla macchina.
Giua a Napoli sbaglia. Il rigore su Milik, sul risultato di 1-2 per un gran bel Lecce, è solare. Il polacco esagera nella caduta ma il contatto con Donati è netto. E, invece, niente rivisitazione al monitor e niente penalty. L’arbitro ha visto e valutato. Ma evidentemente male. E’ un episodio che non cancella le pecche del Napoli (costruito male in estate) e i meriti del Lecce (gioca sempre a viso aperto), ma resta un errore grave. Evidente, evitabile con le nuove tecnologie. Il Var si mette in contatto con Giua che però, dopo aver ammonito addirittura Milik per simulazione, decide di non rivedere con l’on field review.
Si arrabbia il Napoli. Si arrabbia il Parma a margine della sconfitta interna contro la Lazio. I ducali chiedevano il rigore su Bruno Alves al 55′, ma soprattutto per il contatto nel recupero tra Acerbi e Cornelius. L’attaccante del Parma prende posizione senza fare cerimonie, ma l’intensità della trattenuta di Acerbi, con la maglia di Cornelius visibilmente tirata, è forse oltre il lecito. Di Bello vede tutto e fischia fallo contro il Parma: il Var non ritiene l’errore grave ed evidente. Il Parma sì. E, ancora una volta, le polemiche divampano.
Foto di copertina Ansa