La parola “crisi” nello scontro sulla prescrizione. Pd e Italia Viva ai ferri corti sulla sfiducia a Bonafede
Improvvisamente la situazione nella maggioranza di governo si è fatta incandescente. Tutti pensavano che il braccio di ferro sulla prescrizione si sarebbe avviato a conclusione dopo l’accordo a tre Pd-M5s-Leu e la messa a verbale della contrarietà di Italia Viva, buona per dare visibilità ai renziani, senza far correre rischi a nessuno. Un provvedimento ponte di sospensione per due mesi della legge Bonafede all’interno del decreto Milleproroghe, e poi una bella full immersion tra gli esperti dei partiti per trovare la nuova norma, sulla traccia del “lodo Conte bis“.
Come si sa, il Conte che dà il nome alla proposta non è il premier ma un deputato di LeU, ideatore della mediazione che di fatto bloccherebbe la prescrizione solo per i condannati in appello. Ma a sorpresa l’accordo ha provocato un’impennata dell’ostilità di Italia Viva, che è arrivata in queste ore a preannunciare addirittura una mozione di sfiducia per il ministro della giustizia Bonafede.
Una bomba sulla sopravvivenza stessa del governo, tanto che fonti ufficialissime del Pd poco fa hanno fatto circolare questo testo: «Italia Viva da dopo l’Emilia sta montando una confusione fondata sul nulla. Unico risultato aver permesso a Salvini di nascondere la sconfitta e distrarre la maggioranza dai veri problemi del Paese».
Che un partito di maggioranza presenti una mozione di sfiducia su un ministro non esiste. Già solo l’annuncio giustificherebbe la crisi. La verità è che Italia Viva a parole era nata per allargare il campo contro Salvini. È diventato il partito che logora il campo e fa un favore a Salvini.
Per poi concludere con una aperta provocazione: «Italia Viva sembra una commedia di William Shakespeare: ‘Molto Rumore per nulla’». Una sfida aperta tra gli ex compagni.
«Se un partito di maggioranza minaccia di sfiduciare un ministro, sta minacciando di sfiduciare l’intero governo», risponde Dario Franceschini, capo delegazione Pd al governo, a chi gli chiede della minaccia di Iv di sfiduciare il ministro Alfonso Bonafede dopo la rottura sulla prescrizione, a margine di un’iniziativa a sostegno della candidatura di Gualtieri alle suppletive a Roma.
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