Ponte Morandi, Oliviero Toscani: «Chiedo scusa anche a Parma, non volevo offendere nessuno»
«Io non sono quella frase. Come tutti ho una storia ed è quella che mi ha portato a essere coinvolto nelle iniziative di Parma Capitale della cultura 2020. Una vita non può esaurirsi in una manciata di parole che ho pronunciato in maniera maldestra e inaccorta, ma senza alcun intento offensivo. Dopo aver chiesto scusa “a Genova“, chiedo scusa anche “a Parma“».
Queste le parole di Oliviero Toscani in una lettera inviata alla Gazzetta di Parma. Il fotografo, infatti, dovrebbe prendere parte a un progetto legato alle iniziative della Capitale della cultura 2020 nonostante le proteste di Lega (che ha presentato un’interrogazione al ministro Dario Franceschini) e del gruppo consiliare del Pd di Parma affinché l’amministrazione comunale di Parma prenda le distanze dalle parole usate da Toscani sul ponte Morandi («Ma a chi interessa se casca un ponte?») che gli è costato l’interruzione del rapporto di collaborazione con i Benetton.
«Mancano pochissimi giorni alla partenza, prevista per il 13 febbraio, del progetto “Imagine Parma-Points of view” (che vuole formare una squadra di fotografi che produca immagini della città, ndr) – scrive Toscani – e io mi sento in dovere di scrivere questa lettera perché le polemiche di questi giorni, seguite da una mia frase pronunciata durante un programma radiofonico, sono naturalmente arrivate anche a Parma».
«Mi sono immediatamente scusato con tutti – ha aggiunto il fotografo – e, in particolare, con chi in quella tragedia ha perso persone care. Sono grato a Egle Possetti, che rappresenta i parenti delle vittime che ha immediatamente accettato queste scuse. Ci siamo sentiti e spero di incontrarla presto». E infine, sul progetto parmigiano: «Stiamo per intraprendere nella vostra città un percorso lungo e bellissimo. Non vedo l’ora di cominciare». Ma le polemiche non sembrano placarsi.
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