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Coronavirus, più di mille morti e più di 42 mila contagi – Il punto in un video

11 Febbraio 2020 - 22:50 Redazione
L'Oms non usa giri di parole: «Un virus può creare più sconvolgimenti politici economici e sociali di qualsiasi attacco terroristico»

Il bilancio delle vittime provocate dal Coronavirus ha superato le mille unità. E mentre aumenta anche il numero dei contagiati, che ha raggiunto 42.638 a livello nazionale, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) alza il livello di allarme per il Covid19 – la sigla che sintetizza corona, virus e disease (malattia) – e avverte che il «tempismo è essenziale» poiché ora ci sono una «finestra di opportunità» e una «possibilità realistica» per fermare l’epidemia.

A essere in crescita è anche il numero dei decessi in una sola giornata: il record per ora è stato toccato ieri, 10 febbraio, con 108 morti. A Weinzhou, la città orientale cinese che è la seconda area più colpita dall’epidemia dopo Wuhan, sono stati registrati 474 nuovi casi confermati di contagio e 5.304 persone si trovano attualmente sotto osservazione medica, mentre un totale di 106 sembrano essere guarite.

Da Ginevra, il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha usato parole forti: «Un virus può creare più sconvolgimenti politici economici e sociali di qualsiasi attacco terroristico». L’Oms ha anche chiarito che il vaccino potrebbe essere pronto in 18 mesi.

In California si è inoltre registrato il primo caso di contagio, che porta a 13 il numero degli ammalati negli Usa, e altri 2 casi in Vietnam, compresa una bimba di tre mesi. Ma la diffusione nel resto del mondo in generale è ben controllata, in particolare in Europa, dove la «cintura di sicurezza sta funzionando adeguatamente», secondo un’analisi della Fondazione Gimbe che rileva come per ogni mille casi confermati in Cina si conta un solo caso in Europa.

Intanto, il ministro della Salute Roberto Speranza frena sull’ipotesi di sospendere l’accordo di Schengen: «Come ha evidenziato il direttore dell’Ecdc all’Europarlamento lo scorso 4 febbraio, non ci sono allo stato elementi tali da giustificare una sospensione dell’accordo».

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