Coronavirus, crociera senza fine sulla Diamond Princess. La solidarietà dei giapponesi coi megafoni: «Non mollate!»
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Sono più le persone infette da Coronavirus a bordo della Princess Diamond che nell’intero Giappone (e se per questo in quasi tutti i paesi dell’Asia, esclusa la Cina): 174 su un totale di circa 3.500 passeggeri. La nave partita il 20 gennaio da Yokohama per un viaggio di due settimane è bloccata dal 5 febbraio nella stessa città di porto giapponese. Lì dovrà rimanere fino almeno al 19 febbraio. Mentre aumentano i contagi e le paure tra i passeggeri sempre più balia della claustrofobia da quarantena.
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Lo sbarco dei malati
Per la prima volta ieri dei passeggeri sono scesi dalla nave su territorio giapponese. Ma si tratta di 65 persone contagiate che sono state trasportate in ospedale: a nessuno altro è stato accordato il permesso di scendere a terra.
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Ad accoglierli un folto gruppo di medici giapponesi: oltre 150 in tutto tra medici, infermieri e farmacisti. Sullo sfondo, dietro alle barriere, giornalisti e fotografi scattavano foto e prendevano a ppunti accanto ai “turisti del contagio” venuti a documentare sui social la quarantena degli sfortunati passeggeri. Ma c’era anche chi è venuto per solidarietà. Come chi a bordo di un piccolo motoscafo intona inni di incoraggiamento diretti ai passeggeri tramite un piccolo autoparlante: «Makenaide!» ovvero «non mollate!».
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L’appello dei marinai
Per il resto dei passeggeri a bordo della Princess Diamond la quarantena va avanti lentamente: le giornate scandite dai tre controlli effettuati dagli stessi passeggeri ogni quattro ore per misurare la propria temperatura. I test invece vengono fatti soltanto a chi riporta una temperatura superiore a 37,5. Ma se c’è chi pensa di dedicarsi a Tai Chi, come la moglie italiana di uno dei membri dell’equipaggio, Allegra Viandante per ingannare il tempo, c’è anche chi contempla la fuga.
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È il caso dei membri indiani dell’equipaggio che lancia un appello straziato: «Presto ci infetteremo tutti, abbiamo paura, fateci sbarcare». La paura, comprensibilmente, è che il virus possa diffondersi ulteriormente trasformando la nave da crociera in un ospedale galleggiante. Intanto il governo giapponese sta valutando se consentire ai passeggeri più anziani e quelli affetti da malattie cronache di sbarcare prima che questo accada.
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