Pomezia, gli studenti contro gli sfregi antisemiti: «Il fascismo non è un’opinione»
Gli studenti del liceo Blaise Pascal di Pomezia hanno esposto cartelli di protesta davanti al loro Istituto, dove questa mattina è apparsa la scritta neonazista «Calpesta l’ebreo», con una stella di David e la croce celtica. Sui cartelli degli studenti si legge «Il fascismo non è un’opinione» e «Non esistono razze superiori». Questo pomeriggio è previsto un comitato studentesco dove, dichiarano gli studenti, «cercheranno di capire come reagire a questi episodi».
Le scritte neonaziste davanti a due licei
Questa mattina gli studenti del liceo, dove si era svolto un incontro sulla Memoria, hanno trovato scritto sull’asfalto, davanti all’ingresso dell’istituto: «Calpesta l’ebreo», con una stella di David e la croce celtica.
Scritte simili sono state notate anche all’Ipsia di largo Brodolini, dove oggi è prevista la visita di Gabriele Sonnino, testimone della Shoah. In questo secondo caso è stato scritto, sempre con una bomboletta spray nera, «Anna Frank brucia», con accanto una svastica, e poi «Parlateci delle foibe».
La presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello ha definito l’episodio «ancora più grave in quanto vìola la sacralità di un luogo di istruzione». Contattata dall’Ansa, ha dichiarato: «Sono scritte vili, segno di una violenza che diventa sempre più palese e arrogante. Non basta più una risposta solo culturale, serve intervenire per reprimere. Evidentemente bisogna accompagnare l’azione culturale con un’azione investigativa e repressiva per isolare e colpire chi alza il livello della provocazione. Non ci lasciamo intimidire, continueremo ad andare nelle scuole a tramandare la memoria. Non sono loro a calpestare l’ebreo, saremo noi a vincere con la forza di questo abbraccio».
La condanna del Liceo Pascal
«Unanime la condanna, senza se e senza ma» ha dichiarato sul sito della scuola la preside del Liceo Blaise Pascal, Laura Virli, che ha parlato a nome di tutti i docenti che operano nel liceo di Pomezia ed anche degli studenti. «È per noi assolutamente inaccettabile una simile vergogna. La scritta in sé, e ancor più il suo posizionamento di fronte ad un’istituzione, quale è la nostra, preposta alla coltivazione della conoscenza e del bene, nel senso più ampio e completo, ci fanno rabbrividire. questa comunità, in tutte le sue componenti, prende la più assoluta distanza da tanta ignoranza, culturale e morale».
«Gli studenti, al pari sdegnati – scrive ancora la preside – si sono attivati tramite i loro rappresentanti e discuteranno tempestivamente, nel Comitato straordinario previsto per oggi, quanto accaduto, nella piena consapevolezza che solo una comunità unita nella condivisione di principi inderogabili e irrinunciabili possa costituire un saldo punto di riferimento».
Le denunce
A rendere noto l’accaduto è stato il sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà sottolineando che gli operatori del Comune sono già al lavoro per cancellare le scritte. «Si tratta di un atto gravissimo che condanno a nome di tutta l’Amministrazione comunale e spero si possa far luce quanto prima sugli autori di questo vile gesto», dice il primo cittadino.
«A pochi giorni dalla Giornata della memoria – continua Zuccalà – e nella giornata di oggi in cui proprio l’Istituto Brodolini organizza un incontro che vede ospite Gabriele Sonnino, testimone di quella pagina buia della nostra storia, sono rammaricato e indignato per quanto accaduto». Questo, aggiunge il sindaco, «ci spinge a lavorare ancora di più con le scuole per trasmettere alle nuove generazioni una memoria collettiva che è il messaggio di chi c’era e il ricordo vivo di una comunità che difende i diritti umani».
La condanna al gesto arriva anche dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che scrive su Twitter: «Vergognoso quello che è successo a Pomezia, al liceo Pascal e all’Istituto di Largo Brodolini. Lo considero un attacco alla scuola e al suo ruolo educativo. Sono già in contatto con i dirigenti scolastici. Razzismo e antisemitismo non entreranno MAI a scuola».
Il 7 febbraio una lapide in ricordo delle foibe era stata imbrattata. A segnalarlo, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che aveva scritto: «Pomezia, vandalizzata stele in ricordo dei martiri delle #foibe. Spero che i responsabili vengano presto individuati e mi appello al Comune affinché il monumento venga ripulito per il #10febbraio. Ecco cosa accade quando certa sinistra tenta di giustificare una tragedia nazionale».
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