Vecchio Napoli, vecchio Fabian Ruiz: Inter ko a San Siro (0-1)
Quando sente odore di vecchio scontro diretto il Napoli torna quello degli ultimi anni, dimenticando lo scialbo presente di campionato. Dopo aver battuto Juventus e Lazio, la squadra di Gattuso mette ko anche l’Inter al Meazza nell’andata della semifinale di Coppa Italia. Decisivo un gol di Fabian Ruiz al 57′. L’Inter, mai pericolosa, sbatte sul muro azzurro. La gara di ritorno il prossimo 5 marzo al San Paolo.
Inizio sbadigli e folate di Napoli
Nel primo tempo ci vogliono almeno un paio di caffè per restare vigili e non precipitare nello sbadiglio libero che nasce dall’eccessivo tatticismo delle due squadre e dalla paura, reciproca, di esporsi al nemico. Le zolle di zucchero (e nel finale un po’ di pepe) le mette in due occasioni il Napoli: ad inizio match una girata di Mertens; nel recupero un cucchiaio di Zielinski sul quale Padelli mura il pallone e De Vrij lo incrocia con il dorso della mano. Per Calvarese non c’è rigore, idem per il Var. Sono gli unici segnali di vita calcistica in una prima frazione che vede l’Inter balbettare dalla trequarti in su.
De Vrij, Bastoni e Brozovic, la triade di costruzione del gioco nerazzurro, vanno solo per vie orizzontali; Moses e Biraghi non strappano mai, idem Barella e Sensi; Lukaku e Lautaro Martinez sono schermati da Gattuso che sostiene di non amare le due linee da 4, ma di fatto gioca 4-1-4-1 perché, con Demme mediano vecchio stampo schiacciato sui centrali di difesa, Callejon ed Elmas (Insigne è in panchina) giocano molto bassi. E’ la chiave che dà la superiorità in mezzo al campo al Napoli, toglie energia al possesso dell’Inter e permette a quello azzurro di sgorgare un paio di volte con fare minaccioso dalle parti di Padelli. Sull’ultimo cucchiaio di Zielinski De Vrij sfiora col braccio la respinta di Padelli: per Calvarese e Var, che probabilmente giudicano congruo il movimento del difensore interista, non ci sono gli estremi per il calcio di rigore.
Conte urla, Fabian si sblocca
Meglio il Napoli, insomma; l’Inter non sembra lontanissima parente della squadra che era andata sotto nel derby tre giorni fa. Un copia-e-incolla che fa presumibilmente tremare di nuovo gli spogliatoio di San Siro. Conte tira fuori Skriniar, dentro D’Ambrosio per velocizzare il gioco. Stavolta, però, non funziona, mentre torna a funzionare Fabian Ruiz. Lo spagnolo, aspramente contestato negli ultimi mesi, trova al 57′ la fragile resistenza dell’Inter a ridosso dell’area (male Sensi e Brozovic) e, soprattutto, un sinistro meraviglioso: tiro a giro, Padelli immobile. Napoli in vantaggio. Fabian Ruiz non segnava addirittura da settembre.
L’Inter si ritrova alle prese con una partita che da incartata diventa complicata. L’ingresso di Eriksen per uno spento Sensi produce una botta da fuori; poco altro, mentre Conte (ammonito) e il pubblico interista s’infuriano con la direzione di Calvarese. Entra anche Sanchez per Moses. Fatturato: una mischia davanti a Ospina e un altro tiro da fuori di Eriksen deviato in angolo. Lautaro e Lukaku sono in gabbia, innocui come mai in questa stagione (una sola combinazione sull’ultimo assalto, Ospina risolve). Il Napoli tiene bene, non soffre. E, aspettando la Champions, vince ancora, e senza beccare gol, quando sente il profumo dei big match.
Foto di copertina Ansa