Perché Huawei è accusata negli Stati Uniti di «racket e cospirazione»
Una nuova accusa. Un nuovo capitolo di quella guerra fredda della tecnologia che negli ultimi mesi sembrava essersi fermata. Lo scontro tra Usa e Huawei è ripreso, con la procura di Brooklyn che ha formalizzato una nuova accusa all’azienda tecnologica cinese. Il reato di cui si parla questa volta è «racketeering and conspiracy», racket e cospirazione con l’obiettivo di rubare segreti commerciali agli Stati Uniti. A riportare la notizia è Corinne Ramey del Wall Street Journal. Coinvolte nell’accusa ci sono, oltre Huawei Technologies Co., anche altre due aziende statunitensi sempre controllate dal colosso di Shenzhen.
Le tecnologie rubate e gli altri processi
Secondo i pubblici ministeri, Huawei avrebbe ottenuto la proprietà intellettuale di tecnologie legate alla robotica, alle antenne degli smartphone e anche al codice sorgente dei router. L’avvocato di Huawei, interpellato, non avrebbe fornito un commento. L’azienda cinese sta affrontando due processi negli Stati Uniti.
Il primo è quello da cui sono arrivate queste nuove accuse e si sta tenendo sempre nel tribunale di Brooklyn. Le accuse principali di questo processo riguardano però i rapporti commerciali che Huawei avrebbe intrattenuto con l’Iran mentre era soggetto a sanzioni. Il secondo processo riguarda il furto di un robot usato per testare gli smartphone della compagnia di telecomunicazioni T-Mobile. Furto che gli investigatori hanno attribuito a degli uomini collegati a Huawei.
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