Cinema, accuse di stupro a Polanski: si dimette l’intera associazione degli Oscar francesi
La direzione dell’accademia dei Cesar, gli Oscar del cinema francese, si è «dimessa collettivamente» a 15 giorni dalla cerimonia annuale, dopo le polemiche attorno al record di nomination per il regista Roman Polanski, accusato di violenze sessuali, e alla presunta opacità della gestione dell’istituzione. «Per onorare chi ha fatto cinema nel 2019, per ritrovare serenità e rendere una festa del cinema una celebrazione, il consiglio di amministrazione dell’Associazione per la promozione del cinema (Accademia delle arti e della tecnologia di Cinema) ha preso la decisione unanime di dimettersi. Queste dimissioni collettive consentiranno il completo rinnovamento della gestione», ha dichiarato l’Accademia presieduta dal 2003 dal produttore Alain Terzian.
L’accademia francese ha inoltre annunciato che terrà un’assemblea generale dei suoi membri dopo la cerimonia dei Cesar, il prossimo 28 febbraio per eleggere un nuovo consiglio. La polemica era nata già a fine gennaio, quando la pellicola di Polanski, L’ufficiale e la Spia, aveva ottenuto 12 nomination, tra cui quella per miglior film e miglior regista. Il regista 86enne è in fuga dalla giustizia americana dal 1978 da quando è stato accusato di aver violentato una ragazza di 13 anni.
«12 nomination ai Cesar per Roman Polanski. 12 come il numero delle vittime che l’hanno accusato di stupro», ha scritto un gruppo di femministe in una lettera aperta alla stampa francese lunedì. L’ultima accusa al cineasta di origini polacche è arrivata dall’attrice e fotografa francese Valentine Monnier che ha riferito di essere stata vittima di un abuso sessuale, nello chalet del regista, nel 1975 quando all’epoca aveva 18 anni. Le accuse sono state rigettata da Polanski.
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