Era Diabolik il garante della pax mafiosa a Roma – Le intercettazioni
Diabolik, ammazzato con un colpo alla testa in pieno giorno ad agosto scorso, si era messo in un affare probabilmente più grande di lui. Aveva deciso di accordarsi con Salvatore Casamonica, capo dell’omonimo clan, per garantire la pax mafiosa ad Ostia dopo l’arresto dei leader del clan Spada, e in particolare di Roberto (finito nelle cronache nazionali per aver aggredito una troupe televisiva). A raccontare questa storia a proposito di un uomo dalle molte vite – leader del gruppo ultras laziale Irriducibili, ma anche coinvolto in affari di clan e di traffico di sostanze stupefacenti – è l’ordinanza di custodia cautelare eseguita questa mattina dalla Guardia di finanza di Roma. Agli arresti sono finiti Salvatore Casamonica ma anche un’avvocata, Lucia Gargano (ai domiciliari). Il suo coinvolgimento in particolare è destinato a far discutere.
Dalle intercettazioni si capisce con chiarezza che la donna, socia di un noto studio legale della capitale, usava le garanzie processuali nei confronti dei suoi assistiti – ad esempio i colloqui riservati in carcere – per veicolare i messaggi provenienti dall’esterno e farsi lei stessa garante della pax mafiosa a cui lavoravano Diabolik / Piscitelli e Salvatore Casamonica. Come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, infatti: «Il Casamonica e la Gargano agivano fornendo un contributo casualmente rilevante al raggiungimento di un accordo che mettesse pace fra il clan Spada e un altro gruppo criminale operante sul territorio ostiense e capeggiato da Esposito Marco detto Barboncino, accordo determinante per la stessa conservazione delle capacità operative del sodalizio in un momento di forte difficoltà del clan Spada».
La riunione a Grottaferrata
Il 13 dicembre 2017, poco dopo l’arresto di Roberto Spada, il gruppo si vede in un ristorante di Grottaferrata, l’Oliveto. Sono presenti Diabolik, l’avvocata Gargano e Salvatore Casamonica. Ed è lì, in un’ambientazione che ha tutti gli ingredienti di una fiction sulla Suburra in presa diretta, che si sigla l’intesa. L’avvocato Gargano assicura di aver già svolto il suo ruolo di tramite. Piscitelli e Romoletto Spada (al secolo Ottavio) del resto non si possono incontrare: il primo ha obbligo di dimora a Grottaferrata, il secondo a Roma. Lei, però, assicura: «Con Romoletto ci ho parlato». Ed ecco dunque che per evitare che si scateni una guerra, Piscitelli e Casamonica si accordano. Ognuno per la sua parte: Casamonica e Gargano, scrive il gip (su richiesta del pm Giovanni Musarò), garantiscono gli interessi degli Spada anzi sono “plenipotenziari”. Piscitelli fa da garante per il clan rivale, quello di Barboncino.
Sono Piscitelli e Casamonica a garantire che i rispettivi gruppi facciano «i bravi». E in effetti la pace per un certo periodo regge. Poi – evidentemente – il ruolo di Diabolik è diventato scomodo.
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