Istat, frena il commercio estero a dicembre: reggono le esportazioni extra-Ue
Le esportazioni italiana nel 2019 sono in aumento (+2,3%), anche se in misura inferiore rispetto al 2018 (+3,6%), le importazioni invece calano dello 0,7%. Lo comunica l’Istat. L’incremento delle esportazioni in valore nel 2019 riflette un aumento sostenuto dei valori medi unitari (+3,1%) e una flessione dei volumi (-0,8%). Il tasso di crescita dell’export è più sostenuto verso i paesi extra Ue, in particolare verso Svizzera e Stati Uniti, mentre l’export verso Cina e Germania è in flessione.
Per le vendite italiane in Cina il calo è dell’1% e per quelle in Germania dello 0,1%, mentre quelle in Svizzera registrano +16,6% e quelle negli Usa +7,5%. I settori trainanti del made in Italy, nel complesso dello scorso anno, sono gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+25,6%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+6,6%), articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (+9,7%) e articoli di abbigliamento, anche in pelle e in pelliccia (+7,3%). Per le esportazioni italiane, il risultato del 2019 è il peggiore da tre anni, a partire dal 2016, quando l’Istat aveva registrato un aumento dell’1,2%, a cui erano seguiti il +7,6% del 2017 e il +3,6% del 2018.
Nel 2019 l’avanzo commerciale dell’Italia raggiunge +52,9 miliardi, con un aumento di oltre 13 miliardi dal 2018, quando era pari a +39,2 miliardi. Al netto dei prodotti energetici il surplus della bilancia commerciale tocca +91,4 miliardi.
Il calo dell’export a dicembre 2019
A dicembre 2019 l’Istat stima una riduzione delle esportazioni (-0,9%) e un aumento delle importazioni (+0,8%) su base mensile. Rispetto all’anno precedente, invece, c’è una crescita dell’export del 4,2% e un calo delle importazioni del 2,2%. E nell’ultimo trimestre del 2019, rispetto al precedente, l’istituto rileva un aumento delle esportazioni (+0,9%) e una contrazione delle importazioni (-1,7%). Il calo congiunturale dell’export, a dicembre, è dovuto alle vendite sia verso i mercati extra Ue (-1,0%) sia verso l’area Ue (-0,8%).
Mentre l’aumento su base annua è determinato dall’incremento delle vendite registrato sia nell’area extra Ue (+5,1%), con maggiore intensità, sia in quella Ue (+3,4%). I settori trainanti sono articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+23,9% su anno), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,4%), articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (+15,9%) e articoli di abbigliamento, anche in pelle e in pelliccia (+13,7%).
Record surplus nel 2019
Il surplus della bilancia commerciale dell’Italia nel 2019 tocca un massimo storico. L’avanzo di 52,9 miliardi di euro è infatti il più alto mai registrato dall’Istat a partire dall’inizio delle serie storiche, nel 1991. Questo risultato è dovuto al fatto che la crescita delle esportazioni del 2,3%, seppur inferiore rispetto a quella del 2018, si è accompagnata a un calo delle importazioni dello 0,7%. Il record precedente per il saldo della bilancia commerciale era stato registrato nel 2016 (+49,6 miliardi di euro).
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