Roma, cancellato il murale con l’abbraccio di Regeni a Zaki. L’autrice: «Faceva tanta paura?»
Tre giorni fa era apparso sul muro dell’ambasciata d’Egitto in via Salaria, a Roma, un murale che ritraeva il ricercatore egiziano dell’università di Bologna, Patrick Zaki, in compagnia di Giulio Regeni. Nell’immagine, quest’ultimo lo abbracciava e gli diceva: «Stavolta andrà tutto bene». Ora quel poster è stato rimosso da qualcuno. «Faceva così tanta paura? Finalmente non lo vedrà mai più nessuno», scrive la sua autrice, l’artista Laika. «Un doppio messaggio – aveva detto Laika, per spiegare l’intento dell’opera – da una parte di speranza per Zaki, dall’altra un monito per il governo egiziano e italiano a non ripetere ciò che è accaduto a Regeni».
Nonostante il luogo scelto – l’ambasciata egiziana – il disegno è sopravvissuto per tre giorni, salvo poi essere cancellato nella serata di ieri, 13 febbraio. «La rimozione dell’opera era più che prevedibile», dice Laika a Repubblica. «Fortunatamente ci hanno impiegato tanto: l’abbraccio di Giulio e Patrick è entrato nelle case di tutti contribuendo ad alzare il livello di attenzione sul caso Zaki. Questa è la grande vittoria. Il poster ha messo paura a “qualcuno”, evidentemente».
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