Le Sardine nuotano verso Sud. Jasmine Cristallo: «Basta polemiche, oscurano i temi davvero importanti»
È stata una settimana importante, da un certo punto di vista inedita per le Sardine: il movimento nato esattamente tre mesi fa, il 14 novembre a Bologna, ha appena concluso due appuntamenti che lo consacrano come interlocutore della politica tradizionale. Prima con il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, «con cui c’è stato un approccio più di ascolto», poi con il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, «al quale abbiamo fatto alcune richieste specifiche», Mattia Santori e alcuni referenti nazionali hanno portato nei palazzi romani le istanze emerse dalle piazze italiane. La prossima mossa “istituzionale” sarà una bozza di proposte da inviare al premier Giuseppe Conte.
«Siamo rimasti delusi». È il primo pensiero di Jasmine Cristallo riguardo a quegli incontri. «Era così importante riuscire a portare nei ministeri le varie richieste che abbiamo raccolto dai territori – spiega a Open -. Abbiamo vissuto con pathos l’incontro con i ministri proprio per il nostro profondo senso delle istituzioni. Ci siamo preparati giorno e notte leggendo e ascoltando esperti dei vari argomenti. Con i nostri strumenti, chat e videochiamate, ci siamo organizzati e alla fine su cosa hanno polemizzato tutti? Sull’Erasmus Nord-Sud. Per questo siamo delusi».
Il senso dell’Erasmus Nord-Sud
«Fondamentalmente l’idea di un interscambio di competenze e conoscenze tra giovani delle diverse regioni italiane è stato un passaggio di un minuto – prosegue Cristallo -. Per la maggior parte del tempo, con Provenzano, ci siamo soffermati sulle problematiche di Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata e Campania. Abbiamo parlato di collegamenti ferroviari e stradali, di condizione femminile, di lavoro e sanità». Santori, alla riunione con il ministro per il Sud, era l’unico delegato delle Sardine che non proviene da una regione meridionale: «Mattia vive in una regione – l’Emilia-Romagna – dove molte cose funzionano. Ma ha preso a cuore le problematiche che le Sardine meridionali hanno portato all’attenzione del ministro», continua Cristallo.
«Quando siamo usciti dallo studio del ministro, ci siamo trovati davanti un plotone di giornalisti. Io ero accanto a lui, mi tremavano le gambe – racconta la sardina calabrese Cristallo -. Il lavoro dei media è sacrosanto, ma non è facile per chi non è abituato affrontare una falange oplitica di microfoni, telecamere e flash. Ha parlato soltanto Mattia visto che è il più abituato, per tutelare noi altri. La questione Erasmus Nord-Sud è un concetto giusto, ma espresso frettolosamente: come si può far polemica se si propone uno scambio di conoscenze e abilità tra i giovani che, per luogo di nascita, ricevono tipi di formazione differenti lungo lo stivale?».
«Quella dell’Erasmus Nord-Sud è un’idea simbolica alla quale abbiamo dedicato non più di un minuto dell’intero discorso con Provenzano – dice a Open Massimiliano Perna, referente nazionale delle Sardine siciliane -. Ed è un’idea che io, personalmente, difendo: pensare a dei ragazzi del Nord che si scambiano reciprocamente le competenze e la conoscenza della propria realtà con altri ragazzi del Sud mi pare un modo efficace per conoscere meglio l’intero territorio italiano e valorizzarlo. Come dice Lorenzo Donnoli – uno dei volti più noti delle Sardine -, “da Pozzallo ad Aosta”, siamo un movimento trasversale: competenze e vissuti personali, mescolandosi, stimolano l’innovazione».
Come sono andati gli incontri con i ministri?
Tralasciando la polemica sull’Erasmus, Cristallo inquadra in maniera diversa gli incontri con i due ministri. «Con Provenzano c’è stato un approccio all’ascolto. Ci ha presentato una bozza del piano che il governo ha elaborato per rilanciare il Sud. Con Boccia, invece, dalle Sardine è arrivata una richiesta: vigilare attentamente sulla questione delle autonomie regionali. Non vogliamo che l’autonomia differenziata possa diventare una secessione dei più ricchi. Abbiamo chiesto che qualsiasi disegno di legge rispetti pienamente i principi della Costituzione».
«Con Provenzano si è parlato del Piano per il Sud, c’è l’ha mostrato in anteprima rispetto alla data di pubblicazione, il 14 febbraio – spiega Perna -. Mi ha fatto piacere notare che c’è stata una certa corrispondenza tra le nostre istanze di Sardine e quelle che sono le sue prerogative da ministro. Ma la cosa più impattante, personalmente, è stata vedere Provenzano prendere appunti mentre parlavamo noi. Con Boccia, invece – continua la sardina siciliana -, abbiamo espresso preoccupazione per quanto riguarda le autonomie. Non vogliamo che diventino un freno per le regioni del Sud. Il ministro ci ha illustrato i provvedimenti fatti dal governo precedente e ci ha spiegato che una legge quadro è ferma in cdm: servirà a mettere una sorta di “cintura di sicurezza costituzionale” all’autonomia regionale».
«A Provenzano – aggiunge Cristallo -, ho detto: “Io non sono nessuno, sono semplicemente una donna che vive al Sud. Ma il giorno prima di incontrarla ho ricevuto centinaia di telefonate di persone che mi chiedevano di riferirle cose che non vanno”. Proprio qui si sostanzia la natura delle Sardine: c’è disillusione nella classe dirigente, ma noi non siamo l’anti-politica. Siamo un ponte». «Non abbiamo l’arroganza – aggiunge Perna -, di trovare soluzioni a problemi endemici. Ma siamo riusciti a portare all’attenzione di due ministri problemi annosi: per esempio, abbiamo indicato con precisione quelle infrastrutture inadeguate che rendono impossibile la vita di tanti siciliani. Abbiamo parlato della pericolosità di una norma contenuta nei decreti Sicurezza, quella che permette la vendita a privati di beni confiscati alla mafia».
«Sono stati due incontri che ci hanno colpito molto. Ci renderemo conto più avanti di quello che è successo. Ma mi fa venire i brividi pensare che cittadini comuni, perlopiù ragazzi, che fino a tre mesi fa erano dei perfetti sconosciuti, oggi sono stati ascoltati con attenzione da due ministri della Repubblica», afferma Perna. Al ministero per il Sud la delegazione di Sardine era composta da Mattia Santori, Jasmine Cristallo (Calabria), Isabella Capozzi (Puglia), Massimiliano Perna (Sicilia) e Michele Esposito (Campania). Dal ministro Boccia, invece, insieme a Santori c’era anche l’emiliano Lorenzo Donnoli, Cristallo, Perna e Alessandra Caiulo (Puglia).
Le frizioni interne
C’è chi è rimasto scontento per non essere stato invitato nella delegazione delle Sardine. «Innanzitutto, dopo gli sforzi per l’Emilia-Romagna è arrivato il momento di concentrarci sul Sud – spiega Cristallo -. Volevamo portare anche una sardina lucana, ma il gruppo regionale ha avuto difficoltà organizzative. Come abbiamo deciso chi sarebbe andato al ministero? Banalmente, i più attivi nell’organizzare le varie piazze locali. Non abbiamo avuto modo e tempo di organizzare una struttura stratificata su altri criteri. Per esempio, Massimiliano – Perna, ndr. – conosce molto bene i decreti Sicurezza ed è utile quando si discute della materia».
E sulla contestazione di un attivista lucano: «Nessuno di noi aveva mai visto prima quel signore. Tutti stiamo facendo uno sforzo di convivenza. Che non vuol dire – aggiunge Cristallo -, annullare le proprie convinzioni politiche: io sono finita in pasto alla “bestia” di Salvini proprio per aver detto che essere di sinistra è una categoria dello spirito. Ho criticato la foto con Benetton, ma non faccio sceneggiate pubbliche o intento scissioni come Ogongo. Siamo critici con noi stessi, e ci sta, ma in maniera costruttiva, non per rompere o per visibilità personale. Questa è la bellezza delle Sardine: moltitudine ed eterogeneità». E si rammarica perché ci sono voluti dieci minuti per calmare il contestatore fuori dal ministero: «Se anziché portare l’aglio avesse cercato un dialogo, nessuno si è mai sottratto al confronto interno», sostiene Cristallo.
«Non c’è stato materialmente il tempo per organizzare le cose in un’altra maniera – aggiunge Perna -. Abbiamo cercato di condividere le istanze portate ai ministeri con più persone possibili. Mi fa specie che questo grande impeto venga fuori quando si tratta di fare polemica e non quando abbiamo organizzato le nottate per studiarci i temi. Per esempio, nella bozza che invieremo al presidente del Consiglio, ci sono competenze di mille Sardine che non vedrete mai in tv o al ministero. La cosa più importante è cosa si è detto nei ministeri, non chi c’è andato», chiosa Perna.
«Sono diventata madre all’età di 19 anni: ho un’attitudine materna all’esistenza. Chiunque mi chiami o mi scriva, riceve sempre una risposta. Ho girato a mie spese tutta Italia in questi tre mesi quando qualche Sardina ha chiesto una mano – dice Cristallo -. Ma la verità che spesso non ci diciamo è che non tutti possono fare tutto. Io sono abituata alle assemblee, ne avrò fatte mille. C’è chi aiuta a portare le sedie, per spirito di gruppo, chi compila il verbale e chi parla al microfono. Se al ministero si fosse parlato di digitale e tecnologia, per esempio, io non ci sarei mai andata: non ho quel tipo di competenze. Ma sui decreti Sicurezza, ne ho macinate di piazze».
Trazione meridionale
Parola chiave: Sud. «C’è una volontà di riportare al centro del dibattito pubblico il tema del lavoro – racconta a Open Luca Delgado, referente nazionale per la Campania -. Oltre alla presenza fisica, vogliamo dare alle piazze dei temi: è una arrivata da tutte le Sardine campane. E non si tratta solo di mancanza di lavoro, ma quello dell’occupazione è un tema che si allaccia fortemente all’anticamorra. Salvini aveva promesso che avrebbe cancellato la Camorra nel giro di qualche mese. La Camorra c’è ancora e si radica proprio in quei luoghi più depressi economicamente». Delgado è tra gli organizzatori delle attività campane delle Sardine, territorio molto attivo anche in vista dell’incontro nazionale di Scampia.
«Alla Whirlpool abbiamo installato un presidio delle Sardine per essere vicino ai lavoratori. Ed è il primo di una serie di presidi che abbiamo intenzione di mettere nelle fabbriche e nelle aziende campane dove ci sono problemi – spiega Delgado -. Immaginatela come una sorta di staffetta di Sardine: dal 12 febbraio i nostri volontari si alternano dedicando ore del proprio tempo libero per informare sulla situazione del lavoro in Campania e, nel caso specifico, nella fabbrica della Whirlpool. Il 18 febbraio faremo una piazza a Napoli e l’idea è di dare il microfono a otto sigle sindacali che spiegheranno alcune vertenze».
Napoli non regalerà alla Lega il primo senatore della sua Storia, perché questa città ha l’antifascismo e l’antileghismo nel suo Dna. Vale la pena ricordare che quando era ministro, Salvini aveva promesso di “cancellare la Mafia in pochi mesi”: ex ministro, ccà nisciuno è fesso!
Sul palco di Piazza Dante saliranno i lavoratori e le lavoratrici della nostra regione che aspettano risposte da troppo tempo: Whirpool, Novolegno, Almaviva, Jabil, Ex Auchan, Pubblica Utilità, Riders per Napoli, Comdata, i disoccupati organizzati. Intendiamo contrastare la propaganda leghista con i temi, cominciando con il Diritto al Lavoro, l’incipit della nostra Costituzione.
Comunicato Sardine di Napoli
Lo stesso giorno è atteso in città Matteo Salvini: «Restiamo un’alternativa al sovranismo e al populismo, ma agli artisti e alla creatività adesso stiamo aggiungendo temi che interessano da vicino tutti i cittadini». «I ragazzi mi hanno chiesto di esserci il 18 a Napoli e ci sarò – afferma Cristallo -. Il giorno dopo, scenderemo in piazza a Taranto e Lecce con l’intento di non far spegnere mai più i riflettori sul Sud». In Sicilia, invece, le Sardine stanno insistendo soprattutto sulle province interne dell’isola, «dove ci sono strade interrotte da anni, comunità rimaste senza ospedali e dove l’accoglienza è un tema da affrontare con verità e coraggio», spiega Perna.
«Per esempio la stampa ha parlato poco della conferenza mondiale sul Green New Deal che abbiamo proposto di organizzare al ministro Provenzano. Sulla falsariga di quell’evento, stiamo valutando l’ipotesi di invitare politici ed esperti di calibro internazionale nel siracusano. Non se ne parla tanto, ma non lontano da Siracusa il petrolchimico sta causando gli stessi danni ambientali delle acciaierie tarantine – afferma la Sardina siciliana -. Per questo sono rimasto deluso quando i giornali hanno parlato dell’idea dell’Erasmus e, invece, tutti questi discorsi affrontati al ministero sono stati ignorati».
Vista Scampia
«Siamo impegnatissimi con l’organizzazione logistica di Scampia – spiega Delgado, in riferimento alla riunione nazionale delle Sardine in programma i prossimi 14 e 15 marzo -. Ripeteremo il “Sardina ospita Sardina” che ha aiutato molti di noi a trovare ospitalità gratuita i giorni del concerto di Bologna. In generale, vogliamo aiutare a rimuovere la narrazione tossica che è stata fatta di Scampia negli anni. C’è un ribollire di associazioni in quel quartiere che da oltre dieci anni lottano per restituire bellezza a quel territorio. Non dimentichiamoci che un simbolo del degrado, una delle Vele di Scampia, sarà abbattuta il prossimo 20 febbraio».
Delgado anticipa a Open quello che avverrà a metà marzo: «Ci poniamo con spirito di apprendimento: andiamo a imparare dalle realtà già esistenti a Scampia come fare anticamorra. Daremo poi delle cartine tematiche a tutte le Sardine per conoscere il territorio, visitare le realtà locali che resteranno aperte per noi anche sabato e domenica. Il 15 marzo, domenica pomeriggio, chiuderemo con un grande evento di piazza in cui tutte le associazioni saliranno sul palco per raccontare come è possibile riscattare un territorio dimenticato dallo Stato».
«Non stiamo incontrando resistenze a Scampia per l’organizzazione. Il quartiere ha un percorso di lotta alla criminalità già ben definito – racconta Delgado -. Stiamo entrando in punta di piedi per non offuscare tutto quello che di buono già c’è, è comunque una realtà estremamente complessa. Stiamo soffrendo, piuttosto, il fatto che dobbiamo sostituirci alla sinistra per presidiare le fabbriche, difendere noi gli operai Whirlpool. E mentre facciamo tutto questo, si pensa a strumentalizzare la polemica sull’Erasmus – dice la Sardina campana, e conclude -. Fa male l’enorme semplificazione che viene fatta di ragionamenti complessi. Sono le Sardine volontarie che affiancano gli operai a dover fare notizia. Non abbiamo ancora gli anticorpi per sottrarci alla polarizzazione mediatica che cerca più lo scontro che il racconto».
«Io voglio fare un appello – conclude il siciliano Perna -. Siamo nati solo tre mesi fa. Abbiamo assunto in così poco tempo una dimensione enorme, europea. Scampia servirà a organizzarci, miglioreremo nella struttura e nella comunicazione. Se fossimo un partito sarebbe più semplice, agiremmo con dei diktat dall’alto. Ma abbiamo deciso di percorrere un’altra strada. Ma Scampia – sottolinea Perna -, sarà innanzitutto temi, iniziative da portare avanti nei territori. E alla fine – conclude -, ci sarà anche una grande festa. La voglia di stare insieme e divertirci rimane sempre la stessa: in fondo, siamo Sardine».
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