Decreti sicurezza, oggi il vertice con Lamorgese. Ecco come potrebbero cambiare
Prendono il via oggi, 17 febbraio, i lavori per il rilancio dell’agenda programmatica del governo giallorosso. E tra i dossier più importanti c’è quello dei decreti sicurezza. La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese sembra essere pronta a smontare i provvedimenti simbolo del precedente governo e del leader della Lega Matteo Salvini. A tre mesi da quando il capo del Viminale ha iniziato a mettere mano a proposte di riforma, per Lamorgese è arrivato il momento di presentare le modifiche ai tanto dibattuti decreti.
Via le multe alle Ong
Secondo indiscrezioni di la Repubblica le prime modifiche riguarderanno le multe alle Ong. Via dunque le sanzioni contro le navi che dovessero violare i divieti di ingresso in acque territoriali. No a multe fino a un milione di euro, che lo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva definito esorbitanti, ma un ritorno alle sanzioni originarie che vanno da 10 a 50mila euro.
Niente più confisca delle navi
Anche sulla confisca delle navi introdotta dal Decreto sicurezza bis è arrivato il dietrofront di Lamorgese a cui va aggiunta una chiarificazione sulla tipologia di imbarcazioni a cui potranno essere applicate le sanzioni. Non ci sarà invece un ritorno alla protezione umanitaria, sostituita da permessi speciali, ma un ampliamento degli stessi a casi di disagio psichico, vittime di tratta, grave vulnerabilità, nuclei familiari.
Iscrizione all’anagrafe per i richiedenti asilo
Una delle modifiche più importanti che Lamorgese presenterà oggi al tavolo interministeriale, per poi approdare in Consiglio dei ministri, è il ripristino dell’anagrafe per i richiedenti asilo. La ministra dell’Interno proporrà di tornare a riconoscere il permesso di soggiorno come titolo sufficiente per godere dei vari diritti legati alla residenza, dalle prestazioni sanitaria alla possibilità di aprire un conto in banca.
Meno tempi d’attesa per la cittadinanza
Sullo stesso filone il tema della cittadinanza. Accantonato per ora lo Ius soli, sempre terreno di scontro tra maggioranze e opposizione, l’obiettivo delle modifiche sarà quello di ridurre da 4 a 2 anni l’iter burocratico per ottenere la cittadinanza. Lamorgese vuole quindi tornare alla vecchia norma abbassando il periodo di attesa per il completamento della pratica a 24 mesi.
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