Università, Liliana Segre abbraccia lo studente di destra contestato. Lui: «Perso il diritto alla speranza»
Nei giorni scorsi era stato criticato per il fatto di appartenere a un movimento giovanile di destra “Generazione popolare“. La sua partecipazione alla cerimonia di dottorato honoris causa conferita dall’università La Sapienza di Roma a Liliana Segre era stata vista da alcuni come fuori luogo, inopportuna. Studenti vicini agli ambienti di sinistra che avevano portato in precedenza in università il sindaco di Riace Mimmo Lucano, avrebbero voluto che ci fosse una delegazione “anti-fascista” ad accogliere Segre. La Sapienza si era smarcata, dicendo di aver selezionato lo studente in quanto membro della giunta di facoltà, secondo la prassi.
Lui, Valerio Cerracchio, studente di ingegneria presso l’ateneo romano, si era difeso dicendo di non essere fascista ma semplicemente «di destra e democratico», aggiungendo che il discorso con il quale aveva il compito di rappresentare tutti gli studenti, avrebbe trattato principalmente il tema della solitudine che uno studente può affrontare nel corso degli studi.
La solitudine giovanile secondo Generazione Popolare
E così è stato. Nel corso del suo intervento Cerracchio ha spiegato come essere parte di un’associazione studentesca abbia migliorato la sua vita alla Sapienza, aggiungendo di «ritenere fondamentale che l’università incentivi gli studenti alla partecipazione».
Solitudine ma anche precarietà: «La generazione dei giovani di oggi è la prima ad aver perso il diritto alla speranza nel futuro: per la prima volta abbiamo la certezza che, passati dal boom economico alla crisi, vivremo peggio dei nostri genitori a dispetto dell’evoluzione tecnologica che accompagna la nostra società».
Alienazione giovanile, solitudine, rottura dei rapporti sociali a causa del cambiamento tecnologico, della non meglio specificata «fluidità» e del consumismo «che mira a isolare l’individuo dal contesto relazionale per far si che egli possa colmare il suo vuoto affettivo attraverso l’acquisto sfrenato di beni». Si tratta di un tema che, come si legge in un post del dicembre 2019, è molto sentito all’interno di Generazione popolare.
Il movimento guidato da Edoardo Arrigo, nipote di Gianni Alemanno (ex sindaco di Roma) è considerato una new entry nel mondo dell’estrema destra. In passato i militanti del gruppo hanno sfilato fianco a fianco con i leghisti a sostegno del premier ungherese Viktor Orban e a sostegno dell’associazione Pro Vita.
Tra i punti elencati come possibili soluzioni ai problemi che affliggono la gioventù italiana troviamo – tra un video di una fiaccolata in onore della “terra istriana” e un post sugli inceneritori – la ricostruzione dei corpi intermedi giovanili (associazioni non meglio definite), l’educazione alla tecnologia contro l’utilizzo eccessivo dei social media e la creazione di un osservatorio ministeriale per la salute dei giovani presso il Miur.
Ma anche gli incentivi alla natalità: «per far sì che i giovani italiani tornino ad averte il coraggio di sposarsi e fare figli, per formare famiglie: il primo nucleo di rapporti sociale al mondo». Sempre sul tema della famiglia si è chiuso lo scambio tra la senatrice e lo studente. «Hai il ciuffo come mio nipote…posso darti un bacio o sono troppo vecchia?», ha chiesto sorridendo Segre mentre all’esterno dell’ateneo a fine cerimonia un gruppo di studenti gridava: «La Sapienza antifascista accoglie Liliana Segre!».
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Foto di Copertina: Valerio Cerracchio Facebook