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Migranti, il Garante nazionale: «Preoccupati per i rimpatri forzati verso l’Egitto»

18 Febbraio 2020 - 20:54 Redazione
L'Egitto sarebbe cambiato sostanzialmente dal 2007, diventando un luogo dove la privazione della libertà è più comune che in passato

Mentre il caso Zaki è ancora aperto, in Italia il Garante nazionale delle persone private della libertà personale, Mauro Palma, ha espresso preoccupazione «per i rimpatri forzati verso l’Egitto» invitando a rivedere l’accordo bilaterale per i rimpatri tra il paese e l’Italia, perché «in tema di situazione dei diritti umani l’Egitto del 2020 non è più quello del 2007, quando l’accordo fu firmato». Insomma, il Paese nordafricano è diventato un luogo “meno libero” da allora, dove il rischio di essere privati dei propri diritti civili, di essere sottoposti a imprigionamenti arbitrari o torture come nel caso di Patrick George Zaki e di Giulio Regeni, è più alto.

I dati: i rimpatri verso l’Egitto nel 2019 pari a 5% del totale

Secondo i dati forniti dal Garante, i rimpatri forzati verso l’Egitto sarebbero stati ben 363 nel 2019. Secondo Pagella Politica sono 7.054 i rimpatri effettuati nell’intero 2019, dal 1° gennaio al 31 dicembre, per una media giornaliera di 19,3. I rimpatri verso l’Egitto sarebbero dunque pari a circa il 5% del totale. L’Egitto non rientra tra i paesi considerati “sicuri” secondo il Piano rimpatri sicuri presentato nell’ottobre 2019 dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e dal ministro degli Esteri Luigi di Maio. Secondo i dati ottenuti da Pagella Politica negli ultimi tre mesi circa del 2019 tra questi paesi – Albania, Algeria, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Senegal, Serbia, Tunisia e Ucraina – la maggior parte dei rimpatri sono stati verso la Tunisia (440), l’Albania (400) e il Marocco (244) per un totale di 1.221 rimpatri soltanto, dal 10 ottobre al 31 dicembre.

Numeri che trovano una conferma nei dati sui rimpatri avvenuti durante i 460 giorni di governo – tra giugno 2018 e fine agosto 2019 – in cui Matteo Salvini era ministro dell’Interno: 8.383 in totale di cui 60,2% verso la Tunisia, Albania e il Marocco. In generale, come scrive l’Ispi, i rimpatri sarebbero aumentati durante il Governo Conte II da quota 562 a quota 602 rispetto al Conte I, superando anche il totale di 577 rimpatri al mese durante il governo guidato da Paolo Gentiloni.

In copertina ANSA/GIUSEPPE LAMI | Mauro Palma nella sede del partito Radicale, Roma 13 dicembre 2017

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